PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Domenica, 19 gennaio 1975
Il calendario della nostra preghiera, quello liturgico, è spesso fiancheggiato da quello della nostra attività pratica, quello pastorale; così oggi, il nostro interesse operativo, che pur trae da quello religioso la sua ispirazione e la sua efficacia, è rivolto alla «Giornata per l'Università Cattolica», una istituzione ben nota, che merita d'essere tuttora, e più che mai, oggetto della nostra solidarietà spirituale, della nostra cosciente riflessione e della nostra generosità ecclesiale. Noi la raccomandiamo alla simpatia ideale e al contributo caritativo del Popolo di Dio. L'Università Cattolica è degna, innanzitutto, della nostra ammirazione; essa è stata ed è opera scaturita da uno sforzo personale e comunitario di grande, eccezionale energia, dovuto specialmente al suo compianto fondatore, un giovane medico e scienziato, convertitosi alla religione e alla sequela di San Francesco, Padre Agostino Gemelli, assecondato non solo dalla collaborazione di persone di singolare valore, ma altresì dall'adesione di umile gente senza numero, sorretta dall'intuizione della somma importanza d'un tale incomparabile centro di alta cultura e di fede cattolica.
Opera necessaria, opera nuova, opera viva per l'impegno scientifico, che ha dato valido contributo allo sviluppo moderno del pensiero essenziale della perenne tradizione cattolica e nazionale; ed opera magnifica per la sapienza pedagogica rivolta alla educazione robusta e alla formazione organica di generazioni di maestri e di giovani, allenate alle esigenze più severe dello studio e della ricerca, e preparate alla sintesi, non solo speculativa, ma vissuta altresì, di fede, di scienza, di azione sociale e di valore professionale. Opera, che una dedizione senza pari, una fedeltà senza equivoci, uno spirito e una pratica indefessa di preghiera e di sacrificio hanno reso possibile e rinomata; ed opera, che, nonostante le sue tipiche affermazioni, vive ogni giorno una sua sofferta povertà, che la Provvidenza, per mano dei buoni, prodigiosamente soccorre. È degna di essere amata e sostenuta, ancor oggi, per il dovere e per l'onore della cultura civile e cattolica, e per la speranza che essa apre sull'avvenire della nostra storia. Invochiamo oggi sopra di essa la protezione della «Sede della Sapienza».
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