PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Domenica, 11 luglio 1976
Noi non possiamo, ancor meno d’ogni altro uomo assetato di giustizia e di bontà, essere insensibili all’urto morale che l’uccisione vile e folle del magistrato Vittorio Occorsio, nella tristissima corona d’altri simili delitti, produce nel nostro animo, nella nostra concezione civile del diritto e della giustizia, e specialmente nella nostra sensibilità cristiana.
Invitiamo perciò voi tutti, partecipi di questa nostra cordiale preghiera festiva, a curvare con noi il capo davanti a questa vittima proditoriamente colpita nell’esercizio d’un intangibile dovere; a rivolgere il vostro pensiero a Dio in suo spirituale suffragio, ed a conforto dei familiari afflitti per così acerba sciagura; a ripensare alla denuncia che tanto triste ed emblematico avvenimento rivela dello spirito rivoluzionario e vendicativo invalso nella mentalità di molti ed infelici figli del nostro tempo.
Soltanto vincendo il male col bene (Cfr. Rom. 12, 21) potremo superare questi fenomeni di aberrante socialità; e ristabilendo nella coscienza di tutti il senso del sacro rispetto alla vita, del quale il Dio Padre nostro è vindice e tutore, potremo restaurare la fratellanza che fa civili gli uomini.
Preghiamo dunque e speriamo.
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana