PAOLO VI
REGINA COELI
Solennità dell'Ascensione
Domenica, 22 maggio 1977
Vediamo di sincronizzare i nostri orologi! L’ora: già si sa; per disposizione civile essa anticipa su quella solare appunto di un’ora per ragioni di economia intelligente, quella di godere sessanta minuti di luce mattutina, la più fresca, la più pura, la più luminosa della giornata estiva; e questo è bello, anche per lo spirito.
Poi il calendario: la festa dell’Ascensione, fissata per il giovedì, testé trascorso, è trasferita a questa Domenica successiva; ed oggi il cielo ci richiama alla contemplazione della gloria di Cristo, che, scomparso dalla scena terrestre, veglia su di noi, anzi ancora è con noi («vobiscum sum», egli ha detto), da quella celeste. Siamo così ricondotti alla spiritualità propria di questa «novena», la novena classica che fa tipo a tutte le altre, la quale ci prepara alla grande festa di Pentecoste, che celebreremo Domenica prossima.
Siamo cioè, alunni della scuola ascetica e mistica della Chiesa in un periodo molto significativo, molto impegnativo di preparazione: dobbiamo prepararci a ricevere l’effusione pentecostale dello Spirito Santo. Ripetiamo: è grande, grandissima festa, che corona e prolunga nelle anime battezzate, e in vari modi anche nel mondo l’avvenimento evangelico e prepara la «parusia» finale, il ritorno di Cristo glorioso e la nostra risurrezione finale.
Come prepararci a ricevere lo Spirito Santo? Noi abbiamo nell’esperienza della vita cristiana l’eco della parola profetica: «nel silenzio e nella speranza sarà la vostra fortezza» (Is. 30, 15). Abbiamo bisogno di un po’ di silenzio interiore e bisogno della speranza che non delude, per ottenere il dono che è per eccellenza il Dono di Dio, lo Spirito Santo.
Così attendiamo, invocando Colei che dallo Spirito ebbe il dono di Cristo, Maria!
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