LETTERA DI PAOLO VI
AL CARDINALE CARLO COLOMBO,
PRESIDENTE PER 10 ANNI DELL'ISTITUTO DI STUDI SUPERIORI
«GIUSEPPE TONIOLO»
Al Venerabile Fratello Carlo Colombo
Vescovo titolare di Vittoriana
Ausiliare del Cardinale Arcivescovo di Milano
Desideriamo esprimerle il nostro apprezzamento per la dedizione, con cui Ella ha esercitato, per dieci anni, le funzioni di Presidente dell’Istituto di Studi Superiori «Giuseppe Toniolo», l’organo che sostiene la diletta Università Cattolica del Sacro Cuore e ne mantiene viva la sollecitudine presso la comunità ecclesiale italiana.
Sappiamo quanto Le siano state a cuore le sorti dell’Istituto, né ignoriamo con quanto impegno Ella abbia svolto l’opera che Le fu da noi affidata nel settembre del 1963, compiendola con ammirevole generosità e disinteresse. E ora che Le abbiamo attribuito un altro incarico, nel diretto servizio pastorale della cara arcidiocesi dei Santi Ambrogio e Carlo, che non Le permetterà più di tenere la Presidenza dell’Istituto - pur continuando ad apportare nel Consiglio di Amministrazione il prezioso contributo della sua esperienza e del suo zelo - pensiamo di doverle dire anche per iscritto la nostra gratitudine sincera per tutto ciò che ha fatto.
Pare a noi non piccolo merito l’aver seguito, e per di più in anni tanto densi di eventi e di trasformazioni, le gravi incombenze e le accresciute responsabilità dell’Istituto «Toniolo». Il Signore Gliene renderà merito con la larghezza dei suoi doni e conforti soprannaturali, di cui invochiamo l’effusione sul suo nuovo servizio episcopale.
Ci piace peraltro cogliere l’occasione per sottolineare la funzione quanto mai attuale e importante dell’Istituto medesimo, che raccolse gli aneliti dei cattolici italiani per la costituzione di una loro Università libera, ne preparò gli inizi e ne accompagnò il cammino, contribuendo, nel discreto suo riserbo e nel vigile senso della sua responsabilità, a fare di essa un centro irradiante di cultura cristiana, vale a dire completa, universalistica, rispettosa di ogni valore umano ma consapevole degli irrinunciabili valori a Lei affidati, e animatrice di feconde indagini della ricerca scientifica, autonoma sì nella propria sfera, ma protesa a più ampi orizzonti perché illuminata dalla Rivelazione dell’eterno Logos del Padre.
Che se le odierne più sentite esigenze di una diretta e matura compartecipazione di tutte le varie componenti alla vita dell’università hanno trovato di recente nuovo campo di azione, ciò è avvenuto perché l’Istituto ha dato il suo valido appoggio per armonizzare le richieste e cercare nuove vie per il costante e progressivo sviluppo della missione formativa dell’Università.
E a questa stessa Università vogliamo riattestare il nostro incoraggiamento per il ruolo importante che svolge e deve svolgere in seno alla comunità cattolica italiana: essa infatti è stata voluta e sostenuta dai Romani Pontefici, avvalorata dai meriti cospicui di grandi anime, e appoggiata dall’oscuro e notevolissimo sacrificio dei fedeli, all’unico scopo di dare alla Chiesa e alla Nazione un sempre più nutrito apporto di vitalità, per la ferma convinzione dei principii religiosi e per l’ineccepibile preparazione culturale e professionale di quanti liberamente vi accedono per attendere alla piena esplicazione della propria personalità umana e cristiana.
Facciamo voti che l’Ateneo Cattolico continui ad essere un cenacolo di preghiera e di studio, una fiaccola di libertà e di passione per la Chiesa, una fucina di tenaci volontà, sempre disposte a fare onore al Nome del Signore: e, a questo scopo, preghiamo il Sacro Cuore e invochiamo l’intercessione della Vergine Immacolata. Nell’affidarLe l’incarico di rendersi interprete di questi nostri sentimenti di benevolenza e di augurio presso il rinnovato Consiglio di Amministrazione dell’Istituto «G. Toniolo», in particolare al Prof. Giuseppe Lazzati, di cuore impartiamo a Lei, ai singoli membri, ed a tutta la grande famiglia dell’Università la nostra particolare Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, il 19 dicembre 1973, anno undecimo del nostro Pontificato.
PAULUS PP. VI
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