RADIOMESSAGGIO DEL PAPA PAOLO VI
PER LA I GIORNATA MONDIALE DELLE VOCAZIONI
Sabato, 11 aprile 1964
«Pregate il padrone della messe, affinché mandi operai» per la sua Chiesa (cfr. Matth. 9, 38).
Lanciando lo sguardo ansioso sulla sterminata distesa di campi spirituali verdeggianti, che in tutto il mondo attendono mani sacerdotali, sgorga dall’animo l’accorata invocazione al Signore, secondo l’invito di Cristo. Sì, oggi come allora, «la messe è copiosa, ma gli operai sono pochi» (ibid. 9, 37): pochi, in confronto delle accresciute necessità della cura pastorale; pochi, di fronte alle esigenze del mondo moderno, ai suoi fremiti di inquietudine, ai suoi bisogni di chiarezza e di luce, che richiedono maestri e padri comprensivi, aperti, aggiornati; pochi, ancora, di fronte a coloro, i quali, sebbene lontani, indifferenti, o ostili, pur vogliono nel sacerdote un modello vivente irreprensibile della dottrina, ch’egli professa. E soprattutto scarseggiano queste mani sacerdotali nei campi di missione, ovunque ci siano uomini e fratelli da catechizzare, da soccorrere, da consolare.
La presente domenica, che nella Liturgia Romana prende dal Vangelo il nome del Buon Pastore, veda dunque unite in un unico palpito di preghiera le schiere generose dei cattolici di tutto il mondo, per invocare dal Signore gli operai necessari alla sua messe. E perché questa Giornata mondiale di preghiere per le Vocazioni sacerdotali e religiose avesse quella risonanza, che essa merita, abbiamo desiderato rivolgere la Nostra incitatrice parola a tutti i Nostri figli dilettissimi, affinché nessuno manchi a un dovere così grave e responsabile. Il problema del numero sufficiente dei sacerdoti tocca da vicino tutti i fedeli: non solo perché ne dipende l’avvenire religioso della società cristiana, ma anche perché questo problema è il preciso e inesorabile indice della vitalità di fede e di amore delle singole comunità parrocchiali e diocesane, e testimonianza della sanità morale delle famiglie cristiane. Ove numerose sbocciano le vocazioni allo stato ecclesiastico e religioso, là si vive generosamente secondo il Vangelo: là vi è segno che vi sono genitori fervorosi e buoni, che non solo non temono, ma si sentono ben lieti ed onorati di dare i propri figli alla Chiesa; là vi sono sacerdoti zelanti e fedeli, per i quali la continuità del proprio sacerdozio è il primo e più importante programma di cura pastorale; là soprattutto vi sono adolescenti generosi e aperti, puri e coraggiosi che, nutriti di vita eucaristica e sensibili alla voce di Cristo, sanno alimentare nel loro giovane cuore il desiderio di servire un giorno la Chiesa, e di donarsi alle anime per tutta la via, per riprodurre in sé i lineamenti del Buon Pastore, e seguirne fedelmente le orme.
Si alzi dunque al Cielo la nostra preghiera: dalle famiglie, dalle parrocchie, dalle comunità religiose, dalle corsie degli ospedali, dallo stuolo dei bimbi innocenti, affinché crescano le vocazioni, e siano conformi ai desideri del Cuore di Cristo.
Cosi pregheremo :
O Gesù, divino Pastore delle anime, che hai chiamato gli Apostoli per farne pescatori di uomini, attrai a te ancora anime ardenti e generose di giovani, per renderli tuoi seguaci e tuoi ministri; falli partecipi della tua sete di universale Redenzione, per la quale rinnovi sugli altari il tuo Sacrificio:Tu, o Signore, «sempre vivo a intercedere per noi» (Hebr. 7, 25), dischiudi loro gli orizzonti del mondo intero, ove il muto supplicare di tanti fratelli chiede luce di verità e calore di amore; affinché, rispondendo alla tua chiamata, prolunghino quaggiù la Tua missione, edifichino il Tuo Corpo mistico, che è la Chiesa, e siano «sale della terra», «luce del mondo» (Matth. 5, 13). Estendi, o Signore, la tua amorosa chiamata anche a molte anime di donne illibate e generose, e infondi loro l’ansia della perfezione evangelica, e la dedizione al servizio della Chiesa e dei fratelli bisognosi di assistenza e di carità. Cosi sia.
In pegno delle particolari predilezioni del Signore su quanti, unendosi alla Nostra preghiera, offriranno oggi al Cielo le loro suppliche, di cuore impartiamo a voi, diletti figli e figlie, la Nostra propiziatrice Benedizione Apostolica, che estendiamo in special modo a tutti i sacerdoti e alle anime consacrate, ed a quanti, nei seminari e nelle case religiose, si preparano nella pietà, nello studio, nel sacrificio a salire all’Altare, ad essere un giorno i cooperatori dell’ordine sacerdotale.
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