DISCORSO DI PAOLO VI
IN OCCASIONE DELLA COSTITUZIONE DELLA
FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
Sabato, 26 novembre 1966
La vostra presenza Ci parla d’una nuova realtà: la Federazione Nazionale dei Settimanali Cattolici Diocesani. Salutiamo con viva soddisfazione questo organo della stampa cattolica. Da parecchio tempo i Settimanali cattolici diocesani sono oggetto d’interessamento da parte degli organi centrali dell’Azione Cattolica Italiana e dei promotori della stampa cattolica; siamo ora lieti di vedere come tale interessamento prende figura organizzativa con propositi di unione, di servizio, di diffusione di questi fogli ebdomadari locali, in modo che ne sia più concorde la voce, più ricco il contenuto, più moderna la forma, più esteso il benefico influsso.
Superfluo che Noi ripetiamo a voi, che ne siete già persuasissimi, l’importanza di questo genere di stampa cattolica. Se mai, vorremmo che questo Nostro rinnovato riconoscimento del merito e della funzione sua propria confortasse in voi la certezza di servire una causa ben degna dei vostri sforzi e della vostra affezione, esortasse quanti già leggono e sostengono il settimanale cattolico a conservargli stima e fedeltà, e persuadesse coloro a cui sta a cuore la causa della stampa cattolica a valutare degnamente la bontà e l’efficacia di codesta formola giornalistica. Essa non contrasta la formola più completa ed importante del quotidiano cattolico; la prepara e la integra; la sostituisce là dove il quotidiano non arriva; e alimenta non tanto di notizie, quanto di idee una più vasta rete di lettori al livello preferito della comunità diocesana, parrocchiale, familiare. È una formola che merita ogni appoggio, sia per la diffusione del pensiero corrente cattolico, sia per il carattere popolare che ordinariamente e sapientemente la qualifica, e sia per la più accessibile possibilità amministrativa, di cui si contenta ed in cui non di rado fiorisce.
Dopo quanto Mons. Pangrazio, nella sua qualità di Segretario della Commissione Episcopale per le comunicazioni sociali, ha egregiamente esposto circa «il Settimanale diocesano nella realtà odierna», nella sua prolusione al Convegno nazionale dei Direttori di Settimanali diocesani, a Verona nel maggio scorso, nulla avremmo da aggiungere, se non il Nostro plauso nel vedere la chiarezza e l’autorità delle idee, sia teoriche che pratiche, che presiedono alla vostra nascente Federazione: non Ci resta che approvare ed incoraggiare.
Se vi può fare piacere avere stimolo a ben procedere nella vostra attività anche dalla Nostra parola, vi diremo di dare importanza ed efficienza a codesta Federazione: l’unione, che non toglie ad ogni singolo foglio la sua libertà, la sua autonomia e la sua fisionomia, può riuscire utilissima: per conoscervi e confrontarvi, e cioè per stimolarvi a dare al vostro rispettivo Settimanale l’aspetto e il contenuto migliore; l’unione spinge tutti a salire; il migliore dà l’esempio; anche il più debole lascia cadere le espressioni meschine e, se pur deve rimanere ad un livello modesto sia redazionale che tipografico, conserva al suo linguaggio la dignità propria d’un organo di stampa cattolica. L’unione fa scuola. Inoltre l’unione spinge a disporre servizi comuni di migliore qualità. Già è in atto, a quanto sappiamo, un servizio centrale per fornire articoli, informazioni, notizie a tutta la rete dei nostri Settimanali; questo servizio, senza togliere ad ogni singolo settimanale il suo carattere locale e senza dispensare la rispettiva redazione dal dare al proprio foglio qualche accento vivo e proprio ogni settimana, e un’abbondante e ben presentata informazione circa le cose della sua diocesi, questo servizio, diciamo, può essere utilissimo ad un duplice effetto: quello del contenuto, che, fornito da un centro bene attrezzato ed autorevole, conferisce subito al giornale il prestigio d’una voce capace di farsi ascoltare; e quello dell’efficacia risultante dalla consonanza corale, cioè nazionale, dei Settimanali, i quali diffondono simultaneamente ed armonicamente un dato pensiero, un dato commento, una data linea di giudizio e di azione. L’unione diventa una vera corrente di opinione pubblica: diventa uno strumento d’educazione sociale; diventa nel campo cattolico una comunione di animi e di propositi, che non potremmo abbastanza stimare.
Noi non sappiamo pensare ad un Settimanale diocesano senza ricordarci delle parabole evangeliche del piccolo seme, che cresce fino a prendere misura e funzione di pianta, e del fermento immenso nella pasta, a cui infonderà sviluppo e sapore nuovi. Al regno dei cieli mancano spesso i grandi mezzi, di cui dispone il regno della terra. Vogliamo dire che la nostra causa cattolica, anche nello sforzo per la sua validità e per la sua estensione, manca normalmente di mezzi proporzionati al suo merito e al suo bisogno; essa vive e combatte con strumenti inadeguati, che spesso più la umiliano che non la esaltino. Ma non è questo nell’economia del Vangelo? Se la causalità divina, che il messaggio evangelico porta con sé, deve svelarsi per quel prodigio che documenta la sua divina interiore virtù, la modestia dei mezzi temporali più giova che non nuoccia. Questo sia detto per rincorare la nostra fiducia, non per indulgere alla nostra pigrizia; cercheremo sempre di fornire alla buona causa, al cui servizio militiamo, ogni migliore strumento ed ogni più efficiente collaborazione anche temporale, ma non perderemo né la fierezza né il coraggio del nostro umile e spericolato combattimento, se dovremo ricorrere alla fionda di Davide, piuttosto che alle formidabili armi della potenza mondana.
E la Nostra fiducia, nel caso presente, riposa sinceramente sulla efficacia di codesta stampa settimanale e diocesana; una felice esperienza, del resto, già Ci dice di quali risultati sia feconda la sua azione nel nostro popolo.
Avanti pertanto con saggezza e con coraggio: si allarghi la rete dei fogli settimanali cattolici; si perfezioni la loro fattura e il nerbo della loro parola; si diffonda in ogni diocesi, in ogni parrocchia, in ogni associazione, in ogni famiglia la voce cattolica nella sua interpretazione diocesana; si stringa la Federazione di codesti benemeriti fogli settimanali; e si corrobori in tutto il Paese in tono della vita cattolica per merito loro! A chi promuove, a chi dirige, a chi scrive, a chi diffonde, a chi legge, a chi asseconda codesti cari Settimanali, la Nostra Benedizione Apostolica!
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