DISCORSO DI PAOLO VI AI FANCIULLI
VINCITORI DELLE GARE PER IL MIGLIOR PRESEPIO
Sabato, 17 febbraio 1968
Cari fanciulli,
Due belle iniziative della Diocesi di Roma, che Noi molto stimiamo e raccomandiamo, hanno dato motivo all’incontro che oggi avete con Noi, figli dilettissimi: l’iniziativa del Presepio in famiglia, in cui vi siete particolarmente distinti, e quella della Piccola Crociata della Fraternità, a nome della quale voi portate al Papa l’offerta delle preghiere e dei sacrifici fatti dai bambini di Roma per la pace nel mondo. Siate dunque i benvenuti nella casa del Padre! E con voi salutiamo volentieri quanti, guidati dal Nostro caro e venerato Cardinale Vicario, si prendono tanta cura di voi, e vi hanno preparato l’odierna gioia.
La vostra presenza, da Noi attesa con paterna commozione, costituisce come una dolce parentesi in mezzo alle molte occupazioni e preoccupazioni del Nostro quotidiano lavoro. E ciò per molte ragioni.
Prima di tutto perché voi siete fanciulli che venite a portarci il sorriso della vostra infanzia e il profumo della vostra innocenza. E i fanciulli - come voi ben sapete - sono i prediletti di Gesù, di cui Noi teniamo le veci e che disse: «Chiunque accoglierà un fanciullo come questo in nome mio, accoglie me» (Matth. 18, 5).
Inoltre, voi siete i prescelti tra coloro che hanno partecipato alla gara del Presepio in famiglia. Ci rallegriamo vivamente con voi, figliuoli carissimi. L’impegno con cui avete applicato il vostro spirito di iniziativa e la vostra genialità nella costruzione del Presepio, Ci dice che voi non siete soltanto i piccoli continuatori di una delle più belle e poetiche tradizioni cristiane. Il presepio per voi è qualcosa di più. È il rinnovato incontro col Salvatore Gesù; è la vostra risposta a Colui che si è fatto bambino per salvarci, che è il vostro Amico divino, che vi ama e vi apre le braccia in un sorriso di letizia e di pace.
Giustamente, perciò, è stato affidato a voi l’incarico di portarci il dono dei sacrifici e delle preghiere dei bambini di Roma per ottenere da Dio la pace. Ve ne siamo riconoscenti assai. Esso Ci dice che non solo siete bravi e buoni, ma soprattutto che amate molto il Vicario di Gesù in terra. In realtà figliuoli, non potevate farci un dono più bello, più prezioso. Voi avete indovinato il Nostro pensiero, il Nostro desiderio più ardente. Che cosa può, infatti, il Papa desiderare maggiormente se non che regni la pace? Che tutti gli uomini si amino tra loro come fratelli? Che cessino gli orrori della guerra in tante parti del mondo, dove sono vittime anche molti bambini innocenti come voi, che rimangono senza genitori, senza tetto, senza pane?
E avete indovinato pure che il Papa fa molto assegnamento sulle preghiere e sui sacrifici dei bambini buoni, per ottenere dal Signore il grande, supremo dono della pace.
Potrete dire: Ma si tratta dunque di cose di valore e così preziose? Sì, fanciulli cari, perché voi avete un posto privilegiato nel cuore del Signore, come lo avete nel cuore dei vostri genitori. Se la mamma accorre immediatamente quando ascolta la voce implorante del proprio piccino, come pensare che Iddio non riguardi con speciale tenerezza e bontà e non gradisca le vostre suppliche, i vostri fioretti, i vostri atti di generosità, i vostri sacrifici volontari? Se voi pregate, senza dubbio il Signore vi ascolta. La vostra voce innocente possiede una forza di attrazione superiore a quella dei grandi.
E pertanto, ritornando alle vostre case, portate in cuore questo proposito, come ricordo dell’odierno vostro incontro col Papa, che cioè continuerete a pregare e ad offrire a Dio i vostri omaggi secondo le Nostre intenzioni: per la pace del mondo; per tanti bambini che soffrono; per tanti uomini in lotta gli uni contro gli altri, affinché si comportino come fratelli e vivano in concordia tra loro. Così sia sempre, dilettissimi fanciulli!
Ed ora una parola di compiacimento e di ringraziamento all’ufficio Diocesano dell’Educazione dell’Azione Cattolica di Roma, cui va il merito di queste iniziative. Il favore che esse hanno incontrato nel mondo dei piccoli, anche fuori Roma, dice che avete trovato una formula buona per aprire l’anima dei fanciulli agli ideali della bontà, della carità e dell’apostolato. I vostri sforzi in questo senso sono degni di ogni elogio, e Noi siamo lieti, per parte Nostra, di tributarvelo con tutto il cuore. Continuate così, certi di compiere una cosa bella e meritoria davanti a Dio e davanti agli uomini. Vi accompagnano i voti, la preghiera e la benedizione del Papa.
Intanto, in pegno dei doni del Signore e a conferma dei Nostri voti, impartiamo a voi tutti, qui presenti, e a tutte le persone a voi care la Nostra particolare Apostolica Benedizione.
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