DISCORSO DI PAOLO VI
ALL'EPISCOPATO POLACCO
Giovedì, 9 novembre 1972
Guidati dal Signor Cardinale Wyszynski, Primate della Polonia, avete desiderato, venerabili Fratelli nell’Episcopato, riunirvi oggi intorno al Padre Comune per rinnovare, anche a nome dei fedeli affidati alle vostre cure, la vostra ferma adesione alla Cattedra di Pietro ed esprimere i sentimenti di gioia con cui avete accolto i provvedimenti che, per il maggior bene delle anime, la Santa Sede ha preso nel mese di Giugno scorso nei riguardi della Chiesa nella cara Nazione Polacca.
Siamo anche Noi profondamente lieti di questo incontro. Vi riceviamo con animo paterno e grato in questa casa nostra e vostra e, nel gradire il vostro devoto ed affettuoso omaggio, sentiamo di raccogliere la testimonianza di fede e di carità di una intera porzione del Popolo di Dio a Noi tanto vicina sin dai primi anni del nostro servizio alla Santa Chiesa.
Ai membri di questa eletta porzione della Chiesa, ed in particolare a quelli, di essa, viventi nelle diocesi che, dopo un prolungato periodo di tempo, sono state recentemente riorganizzate e provviste dei propri Pastori, vogliamo giunga il Nostro saluto. Esso vuol essere in pari tempo un’esortazione a corrispondere alla gioia ecclesiale di questo momento con un intensificato impegno di fedeltà, di unità attiva e feconda dei sacerdoti, dei religiosi, e dei laici attorno al Vescovo, quale è nella tradizione della cattolica Polonia.
Intensificato impegno, abbiamo detto. Perché impegno già esisteva: e vivace, operoso, efficace, nonostante le difficoltà, particolarmente gravose soprattutto all’inizio, per le circostanze peculiari e le condizioni del tutto singolari della vita dei milioni e milioni di cattolici insediatisi nei territori in questione, ma anche per la provvisoria e anomala sistemazione canonica dei territori stessi; la quale, per di più, nel caso della circoscrizione affidata all’ordinario di Gorzów venne a rivelarsi gravemente inadeguata a motivo della eccessiva vastità della circoscrizione e dell’elevato numero di fedeli.
Ristrutturata ormai anche quella circoscrizione, in conformità con i voti del Decreto Christus Dominus (Cfr. Christus Dominus, 22), in maniera che i Vescovi responsabili possano efficacemente compiere i loro doveri pastorali, e che sia possibile provvedere nel modo migliore all’assistenza spirituale dei fedeli, è Nostra ferma fiducia che la Chiesa potrà ancor più convenientemente rispondere così al servizio che Essa deve prestare a quei cattolici a Noi carissimi e all’intera Nazione Polacca.
Avanti dunque, con rinnovato entusiasmo, carissimi Confratelli nell’episcopato, nel lavoro che Dio vi ha affidato come a Pastori del suo popolo! E questo entusiasmo trasfondete nei vostri sacerdoti, nei religiosi e nelle religiose, collaboratori e collaboratrici del vostro ministero.
Ne sentano l’influsso stimolante i vostri fedeli e particolarmente i giovani, luminosa speranza della Chiesa e della patria.
Ad essi, alla loro saldezza morale, al loro amore e alla loro decisione di servizio al proprio popolo e alle grandi cause dell’umanità, alla nobiltà dei loro sentimenti e dei loro propositi, alla genuinità del loro attaccamento alle tradizioni cristiane dei loro avi, è affidato in grande parte l’avvenire del vostro Paese.
Un avvenire che Noi auspichiamo sereno e felice, sotto la protezione della Vergine che, dal suo Santuario di Jasna Góra, veglia da secoli sulle sorti della Polonia; nell’armonia e nella leale e amica collaborazione dei poteri preposti allo sviluppo religioso ed a quello civile della Nazione.
Avvalori questi Nostri voti paterni la Benedizione che ora di cuore impartiamo a Voi qui presenti, a cominciare dai degnissimi e a Noi dilettissimi Cardinali Arcivescovi di Gniezno e Varsavia e di Cracovia, e che amiamo estendere a tutti i Vostri Fratelli nell’episcopato ed a quanti sono oggetto o partecipi delle vostre e loro cure pastorali.
A tutti recate la testimonianza del Nostro ricordo e del Nostro affetto!
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