DISCORSO DI PAOLO VI
AI PELLEGRINI CEKI RESIDENTI ALL'ESTERO
Giovedì, 30 agosto 1973
Vi accogliamo e vi salutiamo con commozione e con affetto, carissimi cattolici ceki, venuti a Roma da varie Nazioni d’Europa e del mondo per celebrare insieme, in devota preghiera, il millennio della diocesi di Praga.
È un atto di fede, il vostro; esso infatti dimostra il vostro attaccamento alle vetuste e nobilissime tradizioni cristiane, che impreziosiscono quella città, fin da quando San Venceslao pose colà, nel 928, la prima pietra della rotonda di San Vito, e che furono riconosciute e avvalorate dal nostro Predecessore Benedetto VI, quando, nel 973, fondò la diocesi. La vostra venuta a Roma vuol appunto essere un gesto di ringraziamento alla Sede di Pietro per quell’avvenimento, una rinnovata adesione alla Chiesa di Roma e al Papa, Vicario di Cristo e Successore di Pietro, in continuità con quei sentimenti che hanno sempre distinto nei secoli la vita religiosa dei cattolici ceki. Sappiamo altresì che siete stati a Subiaco, ove il vostro S. Adalberto Martire, il primo vescovo di origine ceka, si preparò alla sua grande e drammatica vicenda apostolica. Sono tutti segni di fede, diciamo, dai quali ci piace cogliere l’assicurazione e la promessa di una fedeltà che non vien meno, di un amore esemplare a Cristo e ai suoi legittimi Rappresentanti e Pastori, di una devozione totale alla Chiesa. E di tanto vi ringraziamo e vi incoraggiamo a dar testimonianza, ovunque viviate!
Ma questa commemorazione storica, per la quale vi siete incontrati nel ricordo delle patrie consuetudini, rinnovando la gioia e la cordialità di un incontro fraterno, è anche un segno del vostro amore alla illustre e generosa terra d’origine, una conferma dei legami che ad essa vi uniscono nel ricordo e nella preghiera: e questo altresì ci offre l’occasione di esprimere ai vostri concittadini e connazionali il nostro cordiale augurio di fedeltà alle loro tradizioni cristiane, di serena operosità, di benessere civico e sociale, di concorde progresso, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno nel campo sia umano sia religioso e morale.
Dio onnipotente, per l’intercessione dei Santi che fecero grande e luminosa la vostra storia, assecondi questi voti con la sua grazia; noi lo preghiamo instantemente per voi, per le vostre famiglie, per i vostri conterranei, e, in pegno di benevolenza, a tutti impartiamo la Benedizione Apostolica.
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