DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
IN OCCASIONE DEL 50° DI FONDAZIONE DEL
«ROTARY CLUB» IN ITALIA
Sabato, 16 febbraio 1974
Nel 50° anniversario di fondazione del primo Rotary Club italiano, a Milano, avete desiderato vivamente un incontro col Papa, egregi Membri del Comitato patrocinatore ed organizzatore delle celebrazioni. E noi siamo ben lieti di trovarci in mezzo a voi, in questo scorcio della nostra intensa mattinata, per la circostanza per voi tanto significativa. Si rinnova per noi il ricordo della visita che facemmo proprio a quel Club di Milano, quando vi portammo di persona il nostro invito di Pastore alla Missione del 1957; come pure non possiamo non ricordare l’udienza del 20 marzo 1965 ai membri dei Distretti rotariani d’Italia.
Dalle parole del Presidente abbiamo visto con soddisfazione che una parola, oggi molto usata e molto sentita, vi ispira e vi dà norma per le vostre molteplici attività culturali, formative, associative, benefiche: la parola servire. È addirittura il vostro motto, che vediamo inciso sulla medaglia. Non possiamo che incoraggiarvi su questa linea di dedizione al bene comune dell’umana famiglia, che oggi necessita di energie morali dritte e volonterose, di chiarezza di intelligenze aperte e costruttive, e di impegno di volontà sincere e pronte al sacrificio per soccorrere alle sue enormi necessità materiali e spirituali. Voi sapete quanto la Chiesa abbia a cuore il progresso sociale e civile dell’uomo, per la promozione della giustizia, della verità, della pace tra i popoli: i documenti del Magistero dei Papi, fino ai più recenti del nostro Pontificato, sono là a dimostrarlo.
Sappiate dunque vivere di questi ideali, mettendo a utilità degli altri i talenti di ingegno, di operosità, di mezzi di cui siete forniti; e trasmetteteli, questi ideali, ai giovani. Ha detto molto bene il Concilio Vaticano II: «Si può legittimamente pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza» (Gaudium et Spes, 31). Il segreto e la molla della vostra vitalità futura sta proprio qui: nutrite perciò in voi alti motivi di donazione, per i quali valga la pena di spendere bene la vita, e passatene la fiaccola luminosa anche agli altri, per accendere nel mondo energie valide, disinteressate, generose.
Vi auguriamo che la ricorrenza del cinquantenario vi stimoli a salutari riflessioni e propositi in questo spirito di servizio, che è tanto in sintonia con l’insegnamento del Vangelo e della Chiesa; ed esprimendo a voi, a tutti i numerosi membri del Sodalizio e alle singole famiglie la nostra benevolenza, su tutti invochiamo l’effusione delle benedizioni divine.
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