DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
IN OCCASIONE DELLA CONSEGNA DELLA
BOLLA D’INDIZIONE DELL’ANNO SANTO
Solennità dell'Ascensione di Nostro Signore
Giovedì, 23 maggio 1974
Secondo l’antica tradizione, consegniamo oggi, Solennità dell’Ascensione, la Bolla d’Indizione dell’Anno Santo. Ne siamo profondamente lieti. Vediamo in questo gesto un nuovo segno della bontà divina che, come ci permise di assistere alla celebrazione e alla conclusione del Concilio Vaticano II, oltre ad altre tappe del nostro Pontificato, ci ha concesso anche di dare personalmente inizio a questo grande movimento di santità e di grazia, che pervade e pervaderà la Chiesa universale e le Chiese locali nella celebrazione dell’Anno Santo. Vediamo in questo atto, che con tanto significato coincide con una delle più belle e commoventi feste liturgiche, l’albeggiare di un nuovo giorno di pace, di riconciliazione, di fervore, di generosità, di concordia, nella Chiesa e in tutta l’umanità. Rivivendo infatti spiritualmente l’evento, per cui il Cristo, salendo al Cielo dal Monte degli Olivi, abbracciò col suo sguardo benedicente l’intera città che si dispiegava sotto i suoi occhi, e gli Apostoli con la Vergine Santa, e la Chiesa nascente di allora e quella dei secoli venturi, ci pare di cogliere in questa contemporaneità simbolica l’auspicio più lieto per la riuscita dell’Anno Santo che indiciamo. L’opera della Redenzione, preannunziata nell’Antico Testamento, compiuta dalla gloriosa Passione e Risurrezione e Ascensione al Cielo del Figlio di Dio, si prolunga nei secoli attraverso la Chiesa, e si applica a ciascuna delle nostre anime con tutta la sua potenza rigeneratrice e trasformante.
Beati noi, che ne viviamo questo momento saliente. Beati noi, se sappiamo coglierne l’importanza e averne l’impulso a opere di conversione: paenitemini et credite Evangelio (Marc. 1, 15). Beati noi, se sapremo essere i testimoni di Cristo nell’ora presente, perché il fermento del Vangelo permei più profondamente il mondo. Beati noi, se, come gli Apostoli in questo giorno santo, torneremo al nostro lavoro apostolico «pieni di gioia» per vivere di Lui «lodando e benedicendo Dio» (Luc. 24, 52). Nostra autem conversatio in coelis est (Phil. 3, 20). L’Anno Santo, di cui la Bolla tratteggia le finalità e il contenuto, segni davvero per tutti questo rinnovato impegno di amore a Cristo e alla Chiesa, per le sorti dell’umanità. E una grande riconciliazione plachi gli animi, e li porti sempre più a pensieri e a opere di pace.
In Nomine Domini!
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