DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI EUROPEI
DI ATLETICA LEGGERA
Giovedì, 5 settembre 1974
Salute a voi, Signori Dirigenti e Promotori dei Campionati di Atletica che si stanno celebrando in questi giorni a Roma; e salute a voi, Giovani Atleti, che siete qui presenti o rappresentati, e che partecipate a questi Campionati, dando magnifica prova della vostra educazione sportiva, del vostro valoroso agonismo, del vostro alto spirito di cameratismo, di competizione, del vostro senso sociale convinti come siete che lo sport, se è di natura sua un gioco, non è senza finalità e risultati favorevoli all’amicizia nell’interno delle singole Nazioni e nei rapporti internazionali, come, nel caso vostro, per contribuire alla pacifica coesione dei Popoli europei.
Abbiamo qualche notizia delle vostre gare, che meritano plauso, ammirazione, incoraggiamento.
Abbiamo pertanto corrisposto con piacere al desiderio di farci questa visita; le parole, testé espresse dal dott. Primo Nebbiolo, Presidente del Comitato organizzatore, ce ne hanno dimostrato i sentimenti ispiratori. A Lui, a Lord Killanin, Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, a voi tutti la nostra riconoscenza. Grazie e auguri specialmente ai bravi campioni di queste competizioni sportive.
Avremmo molte cose da dirvi! ma bastino ora due semplici parole, che codesta gradita presenza mette nell’animo nostro. Due parole.
La prima vuol essere di chiarimento, e quasi di autoapologia e di difesa circa il presunto sospetto che noi, ministri della religione cattolica, tutta rivolta al regno di Dio, e quindi a quel mondo spirituale sul quale è inalberata la Croce di Cristo, siamo inetti ad apprezzare e fors’anche contrari a favorire la vostra attività ginnico-sportiva. Ebbene, non è così. Noi abbiamo di codesta attività una grande stima, per i tanti aspetti umani ch’essa manifesta, promuove, mette in gara, premia e corona.
Aspetti umani, diciamo, relativi alla componente fisico-somatica del nostro essere, il corpo, agile, forte, fiorente, il quale tiene il primo posto nello sport, esplicando la meravigliosa struttura delle sue membra, favorendo il loro sviluppo suscettibile dei più vari e perfino acrobatici esercizi, educando l’uomo con una sua specifica e mirabile pedagogia, infondendogli una invidiabile animazione e portandolo all’onore d’una meravigliosa bellezza. E se questo corpo, di sempre fragile carne, fra i molti sussidi di cui ha sempre bisogno, come del cibo, dell’allenamento, del riposo, della terapia per i suoi molti malanni, esige, come c’insegna l’esperienza e ci conferma la nostra dottrina, di particolari cure e freni e riguardi per contenere nell’ordine e per ricondurre in purezza d’esercizio e di sviluppo il tumulto di una sua troppo facile e molteplice disfunzione di istinti, di passioni, di eccessi, non per questo noi affermiamo che questo nostro stesso corpo, secondo la concezione cristiana, è meritevole di sommo interesse, di massimo rispetto, di cure amorose e sapienti, rivestito com’è di connaturata e incomparabile dignità, anzi capace d’una misteriosa sacralità, e destinato perfino alla vittoria finale sulla sua implacabile nemica, la morte, nella rinascenza trascendente della risurrezione finale. Parola di fede, parola vera e ideale.
Perciò, ed ecco la nostra seconda parola; esortativa questa e pedagogica; sappiate, specialmente voi sportivi, inserire le virtù virili ed estetiche proprie della vostra attività nella scala ascendente dei valori complessivi della nostra vita. Anche le forme sportive sono gradini di questa scala, i quali salgono verso quelle dello spirito, a cominciare dalle forme sociali dell’amicizia, della solidarietà, verso quelle poi della cultura, dell’onestà, dell’amore, e perciò anche verso quelle del sentimento religioso e della professione della fede, ch’è dall’alto la grande lampada su ogni campo della nostra vita.
Vi diremo dunque con San Paolo: «Glorificate e portate Dio nel vostro corpo» (1 Cor. 6. 20), nobile, forte e bello!
Forse nessuno osa proporvi un tale invito! Ve lo proponiamo noi, perché esso deriva dal nostro ministero, e perché esso dice, in misura del tutto speciale, la nostra stima e la nostra affezione.
Nous sommes heureux de vous saluer ce matin, dirigeants et athlètes réunis à Rome pour les Championnats européens d’Athlétisme. Nous vous félicitons pour l’ardeur et la sportivité dont vous faites preuve, et qui sont un exemple pour les nombreux spectateurs, surtout les jeunes, qui suivent épreuves et concours dans les stades et à la télévision.
Cette publicité donnée à vos performances Nous invite à vous faire part de quelques réflexions. Saint Pau1 n’aimait-il pas prendre l’image du stade et de ses luttes ? Il s’en servait pour enseigner le primat des valeurs spirituelles, qui sont permanentes. A vous aussi, il revient de manifester que vous avez le sens de la hiérarchie des valeurs. La recherche de la forme physique et du développement athlétique trouveront ainsi leur juste place, au service de l’épanouissement total de l’homme.
Le chrétien, quand à lui, ne saurait jamais oublier les trois ordres de grandeur. C’est pourquoi, chers amis, Nous nous réjouissons essentiellement de l’exemple de saine camaraderie et d’union que vous ave2 voulu manifester, et que vous allez poursuivre jusqu’à la conclusion de ces jeux. Vous accomplissez ainsi un nouveau pas vers plus de compréhension et d’amitié entre les peuples. N’est-ce pas le plus beau résultat de vos efforts? Vous contribuerez ainsi pour votre part a fortifier les conditions de la paix que Nous implorons du Dieu Tout-Puissant pour vos pays et le monde entier.
We are very happy to welcome the officials and athletes from the European Athletic Championships. We know that your programme is a very busy one, and we thank you for coming to visit us.
The exercise of sports can help to develop not only physical qualities but also high moral qualities which will permeate the whole of life and be an example to others. Saint Paul liked to make use of the imagery of athletics in order to explain the Christian life. He tells us: “Athletes deny themselves all sorts of things. They do this to win a crown of leaves that withers, but we a crown that is imperishable. I do not run like a man who loses sight of the finish line. I do not fight as if I were shadow-boxing. What I do is discipline my own body and master it, for fear that after having preached to others I myself should be rejected” (1 Cor. 9, 25-27).
We hope that each of you will share in the success of these games. At the same time we pray that in life also you may each obtain success, and not be disqualified from final victory over sin and death. May God bless you all.
Wir möchten Ihnen unseren herzlichen Willkommensgruß such gern in deutscher Sprache zum Ausdruck bringen. Wir danken Ihnen für Ihnen freundlichen Besuch und begleiten Ihre sportlichen Wettkämpfe und erlebnisreichen Tage hier in Rom mit unseren besten Wünschen. Wenn diese such nicht für jeden von Ihnen mit dem gleichen Erfolg gekrönt sein werden, so mögen sie doch durch die brüderliche Begegnung untereinander in dieser denkwürdigen und geschichtsreichen Stadt für Sie alle zu einer wertvollen persönlichen Bereicherung werden. Dazu erflehen wir Ihnen von Herzen Gottes besonderen Schutz und Segen.
Un saludo especial a los participantes de lengua española en estos Campeonatos Europeos de Atlética, mientras os exhortamos a cultivar con esmero en vuestras vidas los valores espirituales, recordando -como nos recomendaba San Pablo- que por encima de los trofeos humanos tenemos una meta eterna, hacia la que debemos tender como a la suprema conquista.
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana