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CELEBRAZIONE EUCARISTICA
PER LA CONSACRAZIONE
DEI PRIMI SEI VESCOVI CINESI

IAM FINIS

OMELIA DI SUA SANTITÀ PIO XI

Festa dei Santi Apostoli Simone e Giuda
Giovedì, 28 ottobre 1926

 

Venerabili Fratelli.

È finito il rito solenne con il quale qui, presso la tomba degli Apostoli, vi abbiamo conferito la pienezza del sacerdozio; e perché questo avvenimento fosse per Noi e per voi più lieto e memorabile, Noi abbiamo scelto che si compiesse in questo stesso giorno nel quale sette anni or sono, Noi ricevemmo la consacrazione episcopale. Per tale preziosissimo favore Noi, Venerabili Fratelli, siamo e saremo per sempre grati a Dio, datore di ogni bene. Ma ora non possiamo trattenere l’interna gioia della quale siamo totalmente pervasi nel vedere consacrati per la prima volta, qui a Roma, dal Romano Pontefice, Vescovi del Clero indigeno cinese, proposti a reggere diversi Vicariati Apostolici e destinati a portare fra i loro connazionali la fede cattolica e a dilatare fra essi il regno di Cristo. È questo un proposito veramente salutare, che Noi oggi possiamo felicemente portare a termine, e che ardentemente desideriamo e con l’aiuto di Dio confidiamo di potere, a poco a poco, attuare anche in altre regioni.

Vi chiamammo infatti in questa Città, centro della Religione cristiana, per consacrare nell’augusta santità e maestà di questo tempio dedicato a Pietro, voi, che come primizie e germogli novelli dell’Episcopato Cinese, insigniti della dignità episcopale e onorati dalle sacre infule, da qui dovrete tornare alle vostre regioni; da qui, diciamo, donde scaturisce la fonte di ogni apostolato. Siete venuti, Venerabili Fratelli, per vedere Pietro, anzi riceveste da lui il bacolo pastorale, del quale dovrete servirvi nelle vostre peregrinazioni apostoliche e per adunare il gregge. E Pietro con tanto affetto ha accolto voi, che offrite non lieve speranza di diffondere presso i vostri concittadini la verità evangelica.

Tali concittadini, che hanno comune con voi la patria ed abitano nelle sconfinate regioni presso le quali fiorirono fin dalla più remota antichità le lettere e le arti, tali concittadini — specialmente coloro che non hanno l’animo alieno dalla religione — come lodarono unanimi la decisione della Sede Apostolica, così, Venerabili Fratelli, in modo speciale i cattolici vi hanno colmato di testimonianze di letizia e di affetto, e mentre partivate per Roma vi salutarono plaudenti.

Sostenete dunque la dignità episcopale e le fatiche ad essa congiunte, in modo da corrispondere all’aspettativa Nostra e dei vostri connazionali e da generare nuova e generosa prole alla Chiesa. La parola di Cristo Signore può essere ripetuta a buon diritto anche a voi, in quest’ora solenne, da parte del Vicario di Cristo: « Alzate la vostra fronte ed osservate le regioni — quelle vostre immense regioni — che già biancheggiano per le messi »; e ancora: « Andate anche voi nella mia vigna »; e inoltre: « Andate, predicate, insegnate, battezzate, benedite. Io infatti vi ho eletti perché andiate e procuriate frutto, e sia il vostro frutto duraturo ».

Fiat, fiat !



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