DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AD UN GRUPPO DI SACERDOTI, ASSISTENTI
DI ASSOCIAZIONI DI AZIONE CATTOLICA*
Venerdì, 16 giugno 1939
Ci riesce particolarmente gradito di vedervi qui oggi raccolti intorno a Noi, voi, diletti Nostri figli, future guide nel campo della Azione Cattolica, depositari delle Nostre direttive in un apostolato che ben rivela nel nome stesso il suo carattere universale, la sua trascendente importanza, la sua urgente necessità.
Chiamati a formare e ad assistere in ogni settore della grande famiglia cattolica i collaboratori dell'Apostolato Gerarchico in paesi di lingue e costumi diversi, come diversi sono per indole e per ordinamenti politici, voi avete attinto a Roma dalla esperienza dei provetti quanto nella vostra futura attività dev'essere il nucleo comune immutabile, onde l'attività stessa riesca all'unico supremo fine, che è di preparare apostoli alla causa di Gesù Cristo e della sua Chiesa, accendendo nel vasto campo del Padre di famiglia ben nutriti fuochi di ferma fede e di pietà fattiva.
Conoscete ormai i vostri compiti; conoscete nelle sue linee fondamentali quella che San Gregorio Magno ha definito «l'arte delle arti» ed è il governo delle anime; conoscete il valore che ha nell'apprezzamento della Santa Sede l'Azione Cattolica, destinata a raccogliere da ogni parte, sotto la vigile direzione dei Vescovi, le forze vive del laicato, per disciplinarle ai santi fini della propagazione, della difesa, della tutela della Fede e farle tanto più redditizie, quanto più solidali esse sono in mezzo alle contrastanti forze del mondo.
Quello che ora vi chiediamo, e di cui la vostra presenza Ci assicura, è che il lavoro a cui vi accingete sia costantemente e fortemente pervaso dalla chiara coscienza della vostra missione: una missione degna del vostro sacerdozio, perché ordinata alla salute delle anime e alla dilatazione di quel Regno che è tutta la ragione della vita della Chiesa e nel quale soltanto è dato agli spiriti e ai cuori di trovar pace.
Compresi di questa altissima missione, voi sentirete come la difficile arte, così esaltata da San Gregorio e di cui v'incombe l'esercizio, non può essere da voi assimilata col semplice studio, sia pur vasto e profondo, ma esige assidua, personale esperienza; e soltanto allora essa vi renderà « sale della terra e luce del mondo », quando ne sarete maestri con l'esempio della vostra vita alle anime che vi saranno date da guidare. E in sostanza il pensiero di San Paolo che scriveva ai Corinti : « Siate miei imitatori, come io di Cristo » (I Cor., IV, 16).
Solo per questa via voi garantirete il successo al vostro ministero, suscitando nei fedeli quello spirito di apostolato che è l'anima della Azione Cattolica; e solo per questa via assicurerete alla vostra parola la forza di cui ha bisogno per far penetrare lo spirito del Vangelo in tutti gli ambienti sociali, massime in quelli più devastati dai nemici di Cristo, e dove il sacerdote più difficilmente arriva.
Per questa vostra vita di luminosa santità Noi rivolgiamo a Dio tutti i Nostri voti e le Nostre preghiere. E mentre Ci compiacciamo delle vostre buone disposizioni e vi esortiamo ad alimentarle nella più soda pietà e nella assidua fedeltà a tutti i doveri sacerdotali, chiediamo al Signore che le sorregga con la sua grazia, e da parte Nostra desideriamo di confermarle con l'Apostolica Benedizione che di gran cuore impartiamo a voi e alle vostre imminenti fatiche.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, I,
Primo anno di Pontificato, 2 marzo 1939 - 1° marzo 1940, pp.185-186
Tipografia Poliglotta Vaticana
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