DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AL NUOVO MINISTRO DELLA CECOSLOVACCHIA*
Martedì, 13 agosto 1946
Signor Ministro.
Le Lettere Credenziali, in cui S. E. il Presidente della Repubblica Cecoslovacca ci dà comunicazione della delega nella vostra Persona, a nuovo Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario della S. Sede, mettono termine ad un passato dolorosamente torbido, e manifestano la volontà di camminare verso un avvenire migliore e più sereno.
Le parole che V. E. ha pronunciato in questa circostanza solenne attestano la risoluzione a voler concorrere efficacemente al mantenimento e allo sviluppo delle relazioni normali e fiduciose fra la Chiesa e lo Stato, dopo i tragici anni della più sanguinosa di tutte le guerre. Col ristabilimento di questa delegazione splendono nei cuori dei fedeli cattolici del vostro paese – Noi ne abbiamo la certezza – la speranza e la convinzione di aver ritrovato un prezioso sostegno e un appoggio solido per salvaguardia dei loro diritti e delle loro libertà religiose.
Nessuno può gioire con maggiore soddisfazione di Noi per la realizzazione di queste speranze.
E nessuno può avere un desiderio più ardente del Nostro di fare tutto il possibile, conforme ai dettami della Nostra coscienza, per rispondere pienamente a questa attesa.
Proprio da questo punto di vista apprezziamo altamente le nobili espressioni con le quali V. E. si compiaceva di riconoscere il coraggio di cui i cattolici hanno saputo dare prova, contro tutte le oppressioni che hanno pesato su loro durante gli anni della dominazione straniera.
Nella nuova Europa, questa Europa che comincia solo ora a sollevarsi dalla crisi e dagli sconvolgimenti della guerra e del dopoguerra, i popoli della Repubblica Cecoslovacca hanno il proprio posto e il proprio compito segnato, e per questo si trovano di fronte a responsabilità e a rischi, che ponendo in gioco le sorti, richiedono gli sforzi più vigorosi e costanti alla saggezza, alla vigilanza pratica e alla coscienza morale dei loro governanti, come pure allo spirito di disciplina e di moderazione di tutti i cittadini.
Chiunque ha sinceramente a cuore il vero interesse dei popoli della Cecoslovacchia augura a loro, in quest’ora decisiva della loro storia, di poter vedere chiaramente come al disopra di tutti i risentimenti generati dalla guerra, la venuta di una pace degna, costruttiva e vitale, è indissolubilmente legata a dei principii d’ordine giuridico e morale che qualsiasi astuzia e arte politica del mondo non ,potrà mai sostituire.
Vi preghiamo di voler trasmettere ai Signor Presidente della Repubblica, con Nostri ringraziamenti, l’espressione dei Nostri migliori auguri per la felicità della Sua Persona. A voi poi, signor Ministro, l’assicurazione che nel compimento della vostra alta missione, troverete sempre presso di Noi comprensione e cordiale appoggio.
A testimonianza dei voti che vi indirizziamo dal profondo del cuore per la prosperità e il pacifico progresso del vostro popolo, impartiamo ben volentieri la Nostra Apostolica Benedizione da voi implorata, a tutti i fedeli cattolici cecoslovacchi, e particolarmente a vostra Eccellenza e a tutta la vostra famiglia.
*Atti e discorsi di Pio XII, vol. VIII pp.311-313.
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