DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
ALLE LETTRICI DELLA RIVISTA «ALBA»*
Domenica, 21 settembre 1947
Con paterno affetto vi diamo il benvenuto, dilette figlie, che in così numerosa schiera siete qui convenute per Nostra gioia e a Nostro conforto. Sì, a Nostro conforto; perchè voi Ci apparite come la espressione di una fervida, visibile, giovanile volontà di signoreggiare e di ordinare la vita, che è in voi e dinanzi a voi, la vostra propria e quella di coloro che vi circondano, secondo la legge di Dio e in virtù della grazia di Gesù Cristo.
Quando, or sono già oltre cinque anni, parlammo a voi o alle vostre compagne, osservammo come il moto della civiltà moderna sospinge e trascina la giovane, incomparabilmente più di prima, nella lotta per la vita e nella responsabilità per la edificazione, la prosperità e la pace dell'intiero popolo, a cui ella appartiene.
Intanto gli avvenimenti straordinari di questi ultimi anni hanno imposto alla donna e anche alla fanciulla tali esigenze di coraggio, di energia, di fedeltà, di dignità, di forza morale, di spirito di sacrificio, di resistenza alle sofferenze, spesso fino all'eroismo, quali all'uomo stesso non sono richieste che in rarissimi casi.
Il tempo di queste alte esigenze morali non è ancora finito, e potrebbe anche prolungarsi, fino a che più tranquille e più facili condizioni di vita vengano a serenare il paese e il popolo italiano. Quel che a Noi gli anni passati hanno rivelato del vostro pensiero, del vostro volere e della vostra azione, Ci offre la ferma fiducia che voi con la grazia divina sarete atte ad adempire strenuamente il vostro dovere.
Voi vi chiamate le « azzurre ». L'azzurro è un colore tranquillo e pacifico, immagine della modestia e della padronanza di sè, dell'interno equilibrio e del maturo giudizio. Così voi dovete essere e così, ne siamo sicuri, sarete.
La vostra bella Rivista settimanale porta il titolo di « Alba ». Alba — nel significato originario della parola: bianca — è il simbolo della chiarezza e della luce. Questa luce è in voi Cristo. Questa luce è la fede cattolica, se viva e cosciente opera in voi. Soltanto anime di forte fede osano e sanno dominare le necessità e le angustie dell'ora presente. Chi non ha una forte fede, è destinato fin dal principio a fallire. Integra e forte sino alla fine, sino alla soglia stessa della eternità, è la vostra fede, la fede cattolica. Nel vostro viaggio a Roma questa vostra fede deve fortificarsi, al centro della al contatto con la terra, imporporata dal sangue versato per Cristo.
«Alba» — bianca — è inoltre il simbolo della felicità, che vi auguriamo a tutte di cuore. Voi però ben sapete, per esperienze che avete forse dovuto fare fin dalla prima età, quanto la felicità umana sia fragile, malsicura, instabile. Ma sempre e in ogni caso, nella felicità e nella prova, la bianca visione deve essere per voi il simbolo di un più alto valore morale, il simbolo di una candida, pura, intemerata giovinezza, tetragona di fronte a tutte le seduzioni e a tutti i pericoli. Da una tale gioventù illibata, incorrotta, sorge il fiore incantevole della madre cristiana, che è stata sempre e dovrà sempre essere il vanto e la forza della Nazione italiana.
Anche questa volta v'invitiamo infine alla preghiera. Pregate per la concordia del vostro popolo, per la sua unione in Dio, nella vera fede, nella giustizia sociale, nella mutua comprensione e nel reciproco perdono, in un potente amore che nasce da Cristo e in Cristo rende tutti beati.
Con questo augurio, impartiamo a voi, dilette figlie, alle vostre famiglie, a tutte le persone che vi sono care, a tutti i vostri buoni desideri, a tutte le vostre buone intenzioni, brame, aspirazioni, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, IX,
Nono anno di Pontificato, 2 marzo 1947- 1° marzo 1948, pp. 245-246
Tipografia Poliglotta Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana