AL SINDACO DI ROMA,
L'ON. SALVATORE REBECCHINI*
Di gran cuore vi ringraziamo, illustre Signor Sindaco, e voi, Signori Assessori, che con lui attendete all'amministrazione della cosa pubblica in Roma, per i devoti auguri di nuovo Anno, che con squisita cortesia siete venuti ad offrirCi. A questi auguri rispondono, con non minore effusione, i Nostri voti per voi, che, pur in mezzo a molteplici difficoltà e contrasti, vi dedicate con tanta cura all'arduo lavoro di ricostruzione e di progressivo ritorno ad una normale vita amministrativa ed economica, ispirandovi alle millenarie e gloriose tradizioni religiose e civili dell'Urbe.
Noi non ignoriamo che delusioni ed angustie sono spesso il retaggio delle generose imprese. Ma lungi dal lasciarvi disanimare, voi raddoppiate il vostro ardore e la vostra ingegnosità per il pubblico bene, e specialmente per venire in soccorso di quanti, in questa grande Metropoli, soffrono i tormenti della miseria.
Una delle più elevate figure dell'antica Roma (nonostante i suoi erronei giudizi riguardo ai cristiani), l'imperatore Marco Aurelio Antonino, la cui statua equestre domina il vostro colle capitolino, lasciò nei suoi Pensieri (Ton eis eautòn, Ad seipsum, l. VI n. 7) alcune profonde parole, che possiamo credere fossero non meno un ritratto di sè stesso che una consegna : « Hoc uno te oblecta, in eoque acquiesce, ut ab una, quae communitatem iuvet, actione, ad alteram transeas, numinis memor » : « Sia la tua gioia e il tuo conforto il passare da un'opera sociale all'altra, pensando a Dio ». Non sono esse forse quasi un eco del comandamento nuovo portato da Cristo al mondo : Amatevi l'un l'altro, come io vi ho amati (cfr. Io. 13, 34)?
Possa questo amore, che semina il bene e lo dispensa nella serena letizia del cuore, unire con indissolubili vincoli tutti i figli di Roma, gli amministratori e gli amministrati, quelli che danno e quelli che ricevono, avvicinandoli tutti a Dio! Tale è il Nostro voto più caro e l'oggetto delle Nostre preghiere e della Nostra paterna Benedizione Apostolica, che intendiamo di estendere anche alle vostre famiglie, alle persone e alle cose che avete nella mente e nel cuore, e a tutto il popolo romano da voi rappresentato.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X,
Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 329 - 330
Tipografia Poliglotta Vaticana
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