AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
DELLA REPUBBLICA ITALIANA,
L'ON. ALCIDE DE GASPERI*
Venerdì, 11 febbraio 1949
Signor Presidente
Con vivo compiacimento salutiamo Vostra Eccellenza — di cui la dottrina, le insigni qualità di governo e la integrità della vita trovano amplissima ammirazione in patria e all'estero — qui nella sede del Padre della Cristianità, al quale l'Apostolico Ministero impone doveri, che non sono bensì legati ad alcuna Nazione, ma che tuttavia non gl'impediscono di seguire con particolare interesse e con intensa sollecitudine le sorti del popolo italiano, nel cui suolo la divina Provvidenza volle porre la roccia di Pietro.
La data della sua visita, che è visita ufficiale come Presidente del Consiglio dei Ministri, è in se stessa un riconoscimento e una promessa.
Un riconoscimento della grande opera di pace e di conciliazione che un Pontefice di vaste vedute e di cuore largo ideò ed attuò con fermezza e coraggio.
Una promessa di mantenere a questa opera di conciliazione e di pace il suo posto benefico nel progresso e nell'ascesa della Nazione italiana, nonostante le opposizioni, che sono venute e potrebbero ancora venire da dottrine e tendenze contrarie.
Fra poco Vostra Eccellenza scenderà nella Basilica Vaticana per venerare il luogo del sepolcro del primo Pietro e per deporre poi una corona sulla tomba del Nostro indimenticabile Predecessore, che fu non solo una grande figura nella serie dei Romani Pontefici, ma anche un figlio amante e un magnanimo benefattore del popolo italiano.
Possa Vostra Eccellenza, in unione con tutti coloro che nella tutela del fondamento di ogni ordine sociale veggono la via della vera salus publica, essere il costante sostenitore dell'opera, di cui oggi commemoriamo il ventennio. In tal guisa Ella offrirà ad un mondo, che la troppo frequente infedeltà ai patti ha reso intimamente scisso e diviso, un chiaro esempio di sapienza romana e di etica cristiana, e la sua Nazione, che è anche la Nostra patria, con la benedizione dell'Altissimo che di gran cuore imploriamo su di Lei, sui membri del governo e su tutto l'amato popolo italiano, troverà il sicuro cammino dalle difficoltà e dalle angustie del presente verso un più luminoso e tranquillo avvenire.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X,
Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 375 - 376
Tipografia Poliglotta Vaticana.
L’Osservatore Romano, 12.1.1949 p.1.
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