DISCORSO
AGLI ALLIEVI E AI MAESTRI
DELL'ACCADEMIA NAZIONALE D'ARTE DRAMMATICA*
Lunedì, 14 maggio 1951
La vostra venuta, diletti figli e figlie, e la scelta dell'opera curata dal vostro illustre Presidente, della quale, con squisito senso di arte, Ci avete fatto ascoltare, sotto la esperta guida del vostro Maestro di Regia, due dei passi più commoventi, non poteva non procurarCi il più vivo compiacimento. Noi vediamo in questa vostra manifestazione l'impronta dello spirito che vi anima e dell'ideale, verso cui vi sforzate di tendere nella vostra formazione artistica.
Quale distanza fra questo ideale e lo stimolo della vanagloria o dell'interesse materiale! Questo può produrre virtuosi, dotati d'intelligenza e di abilità; però mancherà loro l'essenziale, la espressione di un'anima ardente e delicata. Per essi la professione è piuttosto un mestiere; per voi è come una vocazione, se è permesso di significare con questo gran nome, in ciò che vi riguarda, quella mozione interiore quasi irresistibile, che vi spinge a far passare nel cuore dei vostri spettatori o uditori i sentimenti che riempiono il vostro e aspirano a traboccare.
Ciò suppone una specie d'identificazione coi personaggi che voi rappresentate; e quando questi personaggi appariscono eccelsi e generosi, come sono in generale gli eroi dei grandi classici, l'intimità che voi acquistate coi loro pensieri e coi loro affetti, non può che ingrandire voi stessi e farvi elevare verso la loro altezza. Ora nei versi che Ci avete fatto gustare, non semplici eroi vi siete adoperati a far rivivere nella Nostra mente. Per cercare d'identificarvi con le sante donne del Vangelo, col discepolo che Gesù amò sino a proclamarlo figlio della sua propria Madre, voi avete avuto bisogno di una santa audacia, che vi ha sollevati, se non fino a loro, almeno verso di loro, rendendovi partecipi dei sentimenti dei loro cuori. Ma davanti alla figura di Maria, la più crocifissa e la più beatificata di tutte le pure creature, davanti alla figura del Redentore divino, l'attore,come il pittore, quasi si arresta, oppresso dalla coscienza della sua piccolezza; quando però, irresistibilmente attratto, cerca di farsi eco delle loro voci, si sente, purificato, più vicino a Lei, a Maria, più vicino a Lui, a Gesù.
Noi dunque vi ringraziamo e v'incoraggiamo, ed affinchè voi possiate, con la vostra educazione artistica, rendere sempre migliori voi stessi e, con l'azione della vostra arte, rendere migliori coloro che vi ascolteranno, invochiamo su di voi i favori e le grazie dello Spirito Santo e l'intercessione della Vergine Immacolata, mentre di gran cuore impartiamo a voi tutti, Presidente, Maestri, allievi ed ex-allievi, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XIII,
Tredicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1951 - 1° marzo 1952, pp. 91 - 92
Tipografia Poliglotta Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana