RADIOMESSAGGIO
PER L'APERTURA DELLA «DOMUS PACIS»
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Festività dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo - Venerdì, 29 giugno 1951
Alla Domus Pacis il Nostro paterno saluto e la Nostra prima Benedizione!
Il voto, che la pietà della diletta Gioventù Cattolica verso la Nostra Persona fece a Dio in una trepida ora, e che la gratitudine al Signore ha perseguito con tenacia di propositi, costanza di rinunzie, ardore per il bene, si compie oggi in un'aura di fraterna solidarietà, che prelude col più lieto presagio alle auspicate funzioni di questa Casa, ricca di vitalità, aperta a tutte le esigenze e a tutti gli sviluppi dell'Azione Cattolica in cammino.
Destinata ad ospitare i membri delle Associazioni giovanili cattoliche di ogni paese, i loro Congressi, i loro corsi di studio, i loro ritiri spirituali, questa Domus è insieme simbolo e saggio di quella perfetta unità di cuori, che il divino Maestro ha segnato alla grande famiglia dei credenti in Lui, e la tormentata umanità va sognando invano a traverso la intricata rete degli egoismi, degli odi, delle gelosie, della violenza.
Confortevole alloggio a quanti giovani delle nostre Associazioni verranno in questo Centro della Cristianità per i detti fini di studio, di azione, di raccoglimento, questa Casa vuole essere anzitutto provvida palestra del pensiero, del sentimento, del lavoro in campo cattolico. Vuoi essere il fraterno arringo, dove il messaggio cristiano, maturato nelle menti e nei cuori dei giovani, avrà dalla loro schietta e calda fede la testimonianza, a cui ha diritto, del suo pronto, agile adattamento a tutto ciò che nasce di buono, di vero, di onesto, nel perpetuo divenire della civiltà, mentre il passato si dissolve e nei giovani si afferma il presente.
Nella luce di Roma, sotto il vigile sguardo del Padre comune, al Quale nulla sta più a cuore che il supremo ideale di Gesù Cristo, cioè l'unità più perfetta tra i membri del suo corpo mistico (ut sint unum), tutti i vostri problemi — quelli del pensiero e quelli dell'azione — e soprattutto le supreme vostre aspirazioni spirituali, troveranno nella Domus Pacis il sereno comune ricetto, dove i contatti fraterni aprono largamente gli orizzonti nei campi della coltura, della scienza, della filosofia, della moralità, della storia, dell'azione, e mirabilmente valgono a consolidare lo spirito nel possesso della verità e della fede, a fortificare il cuore nel desiderio della virtù, ad avvalorare la volontà nei generosi impulsi dell'apostolato. Aggiungete l'azione particolarmente benefica che questi incontri eserciteranno in voi per una più profonda intelligenza del senso cattolico e per una più larga comprensione del messaggio cristiano, che ha qui, nella Città eterna, per arcana disposizione della Provvidenza, il suo proprio fuoco centrale, il suo genuino centro irradiatore.
E come per questa Domus Pacis più si stringeranno i vostri legami spirituali con la Chiesa Madre, che in voi, giovani, fonda le sue migliori speranze ; così l'ospitale accoglienza che tutti, d'ogni paese, d'ogni nazione, qui troverete, e tutti vi farà sentire in Cristo Romani, avvicinando le une alle altre le vostre persone, più avvicinerà i vostri cuori, e alimenterà nel mondo cattolico la coscienza della più alta fratellanza spirituale.
Ma vi è una funzione che alla vostra Domus Pacis fu dai promotori con particolare riguardo assegnata. È la funzione, che tra tutte le altre ha dato ad essa il nome, con l'appellativo della Pace: Domus Pacis, che vuol dire in altri termini Rifugio dello spirito per ritemprarlo nel riposo alla sua prima, principale, unica necessaria operazione: il pensiero della vita superiore con tutte le sue conseguenti attività.
Che cosa sarebbe, diletti giovani, tutto il vostro affannarvi, sia pure nel campo religioso, tutto il vostro movimento di pensiero e di azione a servizio della nostra fede in Gesù Cristo, se questa fede non fosse animata dalla carità, cioè dall'amore di Dio, e questo amore non fosse nel fatto una virtù operante, nutrita quindi di lotte interiori, di rinunzia al mondó, nemico di Cristo, di rinunzia alle vostre passioni, alleate col mondo? Ma poichè nel mondo dovete pur vivere, e dalla mondana polvere, come da ogni altra, occorre a volta a volta purgarsi, nulla è più urgente ai fini stessi della vostra attività sociale, del vostro apostolato religioso, che frequentemente rinnovarvi nel cuore, riconducendo al segno dell'amore di Dio tutta la vostra vita interiore, perchè il vostro operare sia sempre più retto, sincero, meritorio, di sicura efficacia fra gli uomini, di valido servizio per gli interessi di Dio e della Chiesa.
Senza questa cura di rinnovamento, questo cercar Dio nei silenzi dell'anima, per abituarvi ad avere Lui solo, movente e fine ultimo delle vostre azioni, vano sarebbe per voi stessi il vostro agitarvi, e di dubbio, di scarso rendimento per gli altri tutto il vostro lavoro. « Chi vuol trovare Iddio deve distaccarsi col cuore e con la volontà da tutte le cose create, entrare in profondo raccoglimento e comportarsi col mondo come se non esistesse... ». A questo tende anzitutto la Domus Pacis. Essa è scuola aperta ai silenzi dello spirito, perchè lo spirito, purificato da ogni scoria e rinvigorito in Dio, possa dare alla vita, nel servizio della buona causa, il suo pieno, sicuro rendimento.
Da questa Domus Pacis, che sperimenterete refrigerio agli ardori delle passioni e stimolatrice ad ogni sorta di attività buona, imparerete a crearvi (è questo il Nostro più ardente voto) un'altra invisibile, mistica Domus Pacis, da portare con voi sempre nelle più intime profondità dell'anima, onde rifugiarvi in essa ogni giorno, in qualsiasi momento, specie nei più cruciali, e attuare così la pienezza della vostra umanità e della vostra responsabilità cristiana.
Così — e soltanto così — separati dal mondo e pure in mezzo al mondo — senza alienarvi dalle lotte della vita, che sempre più ardue ed impegnative si vanno facendo sul terreno della fede cristiana — il vostro contributo alla causa di Gesù Cristo non sarà una lustra, e la Chiesa potrà gloriarsi di avere in voi validi campioni della verità e della giustizia cristiana, ausili preziosi della sua Gerarchia e seme fecondo di bene in tutti i campi della società.
Portatori di pace perchè di pace sapienti possessori, voi porterete in voi stessi la prova di quella verità e di quella giustizia che siete chiamati a difendere ; e la buona testimonianza, che voi così renderete a Gesù Cristo al cospetto del mondo, sarà per voi fin da ora il sicuro pegno della corona di giustizia riservata a chi, come l'Apostolo, ha combattuto nella Chiesa e per la Chiesa la « bella battaglia ».
Con questi auspici invochiamo sulla Domus Pacis e sui suoi futuri ospiti la perpetua divina assistenza e impartiamo di cuore ai suoi promotori, ai suoi abitatori, a tutte le opere e le imprese di cui sarà nobile tempio, l'Apostolica Benedizione.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XIII,
Tredicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1951 - 1° marzo 1952, pp. 179 - 181
Tipografia Poliglotta Vaticana
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