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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO
MARIANO DEGLI SCOLARI D'ITALIA*

Domenica, 2 maggio 1954

 

Quando pochi momenti fa — siamo passati in mezzo a voi, ascoltando le vostre grida entusiastiche, il vostro cinguettio come di uccellini irrequieti e canori, osservando il vostro festoso agitar di mani e il luccicare dei vostri occhi limpidi e luminosi, l'animo Nostro è stato inondato di commossa letizia. Eravate così felici, così sorridenti! Avevamo quasi l'impressione di esser capitati in un giardino stupendo, ricco di fiori, di profumo, di armonia, di luce.

Grazie, cari fanciulli, per la gioia che Ci avete procurata con la vostra partecipazione, qui in Roma, alle celebrazioni dell'Anno Mariano. Siate — insieme coi vostri benemeriti e amati Maestri — i benvenuti in questo luogo, che poche volte può così dolcemente chiamarsi « Casa del Padre », come quando viene invasa dai più piccoli dei Nostri figli.

Nè dovete temere che il Papa s'infastidisca per questa vostra visita, o che altri abbia pensato a frapporre ostacoli di qualsiasi sorta. Tutti sanno che il Vicario di Gesù ama i fanciulli e li vuole accanto a Sè; e se fosse possibile, il Papa volentieri scenderebbe in mezzo a voi, per parlare con ciascuno, per porre la Sua mano benedicente sulla vostra fronte, con immensa affettuosa tenerezza.

Ma almeno vogliamo dirvi qualche semplice parola, che voi — ne siamo certi — ascolterete come se in qualche modo uscisse dalle labbra di Gesù. Egli, infatti, vi parla per mezzo Nostro.

1. — Desideriamo anzitutto di manifestarvi l'ansia paterna che nasce nel Nostro cuore, quando vediamo riflessa nei vostri occhi l'innocenza, che incanta gli uomini, rapisce gli angeli e commuove il Cuore stesso di Dio. Chi sa, infatti, che cosa forse diverrà un giorno questa vostra facile e gioconda letizia? Potrebbe anche darsi — e l'anima Nostra si fa triste soltanto a pensarci — che il sole di questa vostra fanciullezza venga in avvenire offuscato da minacciose nubi.

Ricordate? Quando Gesù camminava per le vie della Giudea, i bambini correvano a fargli festa e le madri li presentavano a Lui, vincendo le opposizioni di coloro i quali temevano che dessero molestia a Gesù. Oggi, purtroppo, vi è grande pericolo che non sia più così; che alcuni fanciulli non siano più — come prima — i piccoli amici di Gesù.

Vi fu una volta un bambino bravo e buono, che formava la consolazione e la gioia dei suoi genitori. Un giorno venne da essi mandato per una piccola commissione fuori del paese, ed egli se ne andava camminando tranquillo verso la mèta per una strada di campagna. Guardava gli alberi in fiore, ascoltava il canto degli uccelli; tutto lo invitava alla pace, all'allegria. Di tanto in tanto si chinava a raccogliere fiorellini di campo, perchè voleva portarli in dono alla mamma, quando all'improvviso vide uscire dall'erba un serpente nascosto, e prima che potesse difendersi, si sentì morso, rimanendo ferito con tutti i sintomi dell'avvelenamento. Poche ore dopo, il bambino moriva tra le braccia della madre, che continuava a chiamarlo invano tra le lagrime.

2. - Quanti poveri piccoli corrono oggi pericolo di essere intossicati da un serpente anche più insidioso, il serpente infernale! Chi potrebbe, allora riconoscerli? Per essi piangerebbe la Santa Chiesa, nè sarebbe facile, in tal caso, confortarla e asciugarle le lagrime di madre dolorante e mesta. Questo velenoso serpente circola per il mondo, travestito in tante maniere, e adesso par che voglia aggredire specialmente i bambini, per strapparli a Gesù, per allontanarli dal sacerdote e dalla chiesa. Oggi vi è assai da temere che i fanciulli vengano assaliti, feriti e uccisi nell'anima.

Attenti, cari fanciulli. Mentre camminate per le vie o partecipate ai giuochi infantili; quando avete in mano certi giornali e anche certi libri; quando vi capita di assistere a spettacoli, che il progresso vi ha portati fin dentro le mura delle vostre case; fate attenzione! Spesso vi è il serpente nascosto, che vuol mordervi, che vuole strapparvi a Gesù. Non vi fermate a guardarlo: potrebbe ammaliarvi e allora sareste perduti. Appena vi accorgerete di essere minacciati, gridate subito, correte dalla vostra mamma, e soprattutto rivolgetevi alla Madre celeste, a Maria, che possiede la forza di Dio ed è sempre vicina a voi. Invocate il vostro angelo custode, affinchè vi illumini e vi sorregga.

Per non cadere vittime del serpente, per conservarvi buoni, dovete fare tutto quello che Gesù vi verrà insegnando per mezzo dei genitori, dei maestri, dei sacerdoti. Imparate a conoscere il piccolo Gesù, amateLo e seguiteLo nel sentiero che Egli percorre e che vi viene mostrando. Egli cammina avanti a voi e vi ammonisce: «Questo non devi farlo, perchè è male! ». Altre volte: « Questo puoi farlo, anzi devi farlo, per assomigliarmi e per provarmi che mi ami ». Che gioia per il Papa sapere che vi sono molti fanciuli risoluti ad imitare il divino Gesù! Volete anche voi, cari figliuoli, essere buoni come Gesù?

 — bravi come Gesù?

— obbedienti come Gesù?

Oh, non importa che siete piccoli o deboli; non importa che il male vi attiri o il demonio vi tenti: Gesù non vi lascerà mai soli, rimarrà al vostro fianco, vi sorreggerà, quando foste per cadere. E quando sarete stanchi, la Madonna sarà con voi e vi prenderà in braccio con tenerezza materna.

Dite; volete veramente bene alla Madonna? E allora dovete imparare a dirle un bel « sì », ogniqualvolta vi chiederà qualche cosa. Vi esorterà a pregare, vi suggerirà di essere studiosi; e voi le risponderete sempre con un bel « sì». L'accontenterete in tutto, ed ella vi farà essere sulla terra come piccoli angeli, prediletti di Gesù. Ditele che spesso, anzi ogni giorno, se sarà possibile, vorrete nutrirvi di Lui. Ed ella vi aprirà i tabernacoli e quasi deporrà con le sue mani l'Ostia Santa nei vostri cuori. Sarete così tanti piccoli santi, che renderanno sempre più bella e splendente la corona che adorna la Chiesa.

3. — Ed ora, diletti figli, vogliamo benedirvi con tutto il Nostro cuore. Ma prima torniamo a raccomandarCi a voi. Voi siete gli amici di Gesù, e Noi abbiamo fiducia che Egli non negherà nulla alla vostra preghiera innocente. Oh quanto si commuove il Nostro cuore, ogniqualvolta meditiamo sul Van gelo gli incontri dei fanciulli con Lui! Quando Eroder lo cercava per ucciderlo, i bambini di Betlemme gli salvarono la vita con la propria morte; quando bisognò sfamare le turbe con un miracolo, Gesù accettò da un fanciullo i pani d'orzo e i pesci per moltiplicarli e distribuirli a tutti (cfr. Io. 6, 9-10; e quando Gesù entrò trionfalmente in Gerusalemme e tutta la città si commosse, si può ben pensare che i fanciulli furono tra i primi ad andargli incontro festosamente coi rami di palme (Io. 12, 21) e lo acclamarono nel tempio al grido « Osanna al Figlio di David » (cfr. Matth. 21, 15). Intanto i nemici del Redentore stavano fremendo di sdegno e tentavano di far tacete i discepoli e la folla (ib. 16).

Anche oggi, cari fanciulli, si vuol combattere Gesù, perché si vorrebbe distruggere la sua Chiesa. Certo — e voi ben lo sapete — le porte dell'inferno non potranno prevalere contro di essa, e i nemici di Dio saranno anche questa volta sconfitti. Ma la Chiesa ha bisogno di tanta forza per sostenere le lotte che da varie parti le si muovono contro. Per queste lotte, per trasformarle in altrettante vittorie, il Papa conta anche su di voi e su tutti i fanciulli d'Italia; conta specialmente sulla vostra preghiera e sui vostri piccoli sacrifici.

Chiedete dunque a Gesù che protegga la Chiesa, che spezzi l'impeto dei suoi nemici, che salvi tutti gli uomini, specialmente i più bisognosi della sua misericordia. Fate dolce violenza al suo Cuore divino e affrettate l'avvento di giorni migliori con più serene aurore e più fulgidi tramonti.

E possiate esser voi — come all'ingresso in Gerusalemme — tra i promotori di un nuovo trionfo per il grande Amico dei fanciulli: per Cristo Gesù, Salvatore del mondo.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVI,
 Sedicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1954 - 1° marzo 1955, pp. 19 - 20
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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