DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AGLI EDITORI CATTOLICI*
Domenica, 7 novembre 1954
Non abbiamo dimenticato, diletti figli, la vostra visita durante l'Anno Santo, nè il munifico dono di libri che Ci presentaste in quella occasione. Rinnovando oggi con tanta larghezza quell'atto, voi desiderate in qualche modo d'invitarCi a rilevare la fedeltà della vostra devozione al Vicario di Cristo e i felici incrementi della vostra Associazione. Di anno in anno infatti l'Unione degli Editori Cattolici Italiani è venuta acquistando una irradiazione sempre più vasta, di cui danno prova l'importanza stessa di questo vostro Convegno e le qualità di coloro che vi hanno preso parte, come anche la ricchezza delle pubblicazioni nell'ambito della vostra Unione.
Noi vi rivolgiamo anzitutto il Nostro compiacimento per le manifestazioni di pietà mariana, con le quali avete voluto fare della vostra adunanza un pellegrinaggio in onore della Vergine. Vi sia propizia la Madre di Dio e benedica il lavoro di quanti si consacrano alle sane opere editoriali in tutta l'Italia.
Una ben nota tradizione artistica rappresenta sovente, nei particolari che compongono la scena dell'Annunziazione, un libro, il Libro per eccellenza, quello che insegna all'uomo le sue origini e la storia dell'amore di Dio per lui. Non vi può essere invero dubbio che la Santissima Vergine avesse letto e meditato la Sacra Scrittura, come ne fa testimonianza il suo Magnificat, illuminato dalle reminiscenze dell'Antico Testamento. Non è forse una ragione per pensare che Ella abbia una predilezione per tutti coloro i quali contribuiscono alla diffusione del libro cattolico?
Questa espressione « il libro cattolico », che è il titolo del periodico bibliografico della vostra Unione, non restringe evidentemente le vostre pubblicazioni alla Santa Bibbia e ai suoi commenti, quantunque, in un certo senso, tutto ciò che è veramente cattolico importa un riferimento implicito alla parola di Dio; ma essa indica al tempo stesso il carattere ortodosso e universale della vostra attività. Il termine « cattolico » non esclude per sè che il peccato e l'errore, e abbraccia invece tutto il campo della intelligenza e la vita intiera attraverso il tempo e lo spazio. L'Apostolo S. Paolo descrive spesso nelle sue Lettere il vero spirito cattolico, quello stesso che deve guidare la vostra azione: « Esaminate tutto, attenetevi al buono » (1 Thess. 5, 21). « Tutto quello che è vero, tutto quello che è onesto, tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo, tutto quello che rende amabile, tutto quello che fa buon nome, se qualche virtù, se qualche lode di disciplina, a queste cose pensate » (Phil. 4, 8). « Tutto è vostro: voi poi di Cristo : e Cristo di Dio » (1 Cor. 3, 22-23).
Vi è forse bisogno di dire che un editore cattolico non si attiene se non a ciò che è buono? Mentre l'interesse commerciale potrebbe indurlo a venire a patti con la morale, egli respinge qualsiasi arrendevolezza a quel che la sua coscienza riproverebbe. Ma inoltre egli ha la massima cura della qualità. Non accetta che un libro onesto nella sua linea, accurato e corretto; e a questo fondo solido si studia di dare una forma degna. Non ignora la somma di cognizioni e di lavoro che ciò richiede, e non risparmia fatica per conseguire la perfezione che i suoi mezzi gli consentono. La carta e i caratteri saranno scelti con la più grande attenzione; quindi la composizione, che è l'opera d'arte propriamente detta, presenterà il testo nelle migliori condizioni di armonia, di chiarezza e di eleganza; la stampa stessa avrà tutta la finitezza e la precisione desiderabili, di guisa che tutti i mezzi e gli espedienti della tecnica e della tradizione saranno messi al servizio del gusto e della invenzione, per fare dell'opera più modesta un lavoro di stile, una cosa bella, fonte di gioia perenne.
Da questi elementi dipende la riputazione di una Casa editrice; ma soprattutto l'editore cattolico ama di offrire a Dio il pieno impiego dei suoi talenti. Non sembra che sia un diminuire la parabola evangelica il vedere in essa anche l'elogio del lavoro ben fatto. La legge del lavoro è stata infatti imposta dal Creatore all'uomo per la sua perfezione. Chiunque invero si studia di compiere eccellentemente le sue azioni quotidiane, adempie la volontà di Dio e rende onore al Padre che è nei cieli; in tal modo si prepara a ricevere da Lui lume e forza per incamminarsi verso la perfezione dell'anima, fine ultimo della sua vita.
Se Noi abbiamo ricordato dinanzi a voi, diletti figli, queste condizioni fondamentali' di una magnifica attività, ben sappiamo che esse si presuppongono in tutti i membri della vostra Unione; come non ignoriamo che sovente non mancano a voi stessi serie sollecitudini professionali, tanto più che il fattore economico suole esercitare un potente influsso sulle intraprese personali e collettive e restringere le possibilità di azione; però dove sarebbe il merito, se tutto fosse facile? Una sincera generosità trova sempre il modo di attuare un ideale fortemente amato.
Ma l'interesse materiale non deve essere il solo scopo dell'editore, se egli vuole evitare alcune colpe di omissione. Scartare a priori soggetti o tendenze, che potrebbero o dovrebbero avere per suo mezzo accesso al pubblico, può talora costituire una mancanza almeno di carità e di fervore nel bene. La sua coscienza deve essere al tempo stesso informata e delicata, affine di aver comprensione per simili casi e rendere loro possibile il giusto successo a cui rettamente aspirano, e far cosi conoscere verità, che l'egoismo e la ignavia mirerebbero a nascondere.
Illuminare, nutrire, elevare gli spiriti e i cuori, è il dovere e l'onore della stampa, e particolarmente della stampa cattolica. Noi siamo certi che voi avete piena consapevolezza di questa alta missione, e che impostate coraggiosamente e studiate attentamente i problemi intellettuali e morali concernenti la formazione e il perfezionamento degli editori. Perciò sull'opera vostra, che è uno dei campi più importanti ed efficaci dell'apostolato dei laici, invochiamo l'abbondanza dei divini favori, mentre a voi e a tutti gli Editori italiani qui rappresentati, ai vostri collaboratori, alle vostre famiglie, a tutti coloro che vi sono cari, impartiamo di cuore la Nostra paterna Apostolica Benedizione.
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVI,
Sedicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1954 - 1° marzo 1955, pp. 259 - 261
Tipografia Poliglotta Vaticana
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