[EN
- ES - FR - IT -
PT]
MESSAGGIO DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO PIETRO PAROLIN, A NOME DEL SANTO PADRE FRANCESCO,
IN OCCASIONE DEL XLIV MEETING PER L'AMICIZIA FRA I POPOLI
[RIMINI, 20-25 AGOSTO 2023]
Dal Vaticano, 29 luglio 2023
____________________________________________
A Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. Nicolò Anselmi
Vescovo di Rimini
Eccellenza Reverendissima,
il Santo Padre Le affida anche quest’anno il Suo messaggio rivolto agli
organizzatori e ai partecipanti del Meeting per l’amicizia fra i popoli,
mentre, purtroppo, la guerra e le divisioni seminano nei cuori rancori e paure,
e l’altro diverso da me è percepito spesso come un rivale. La comunicazione
globale e pervasiva fa sì che questo atteggiamento diffuso diventi una
mentalità, che le differenze appaiano sintomi di ostilità e si verifichi una
sorta di epidemia di inimicizia.
In tale contesto, il titolo del Meeting suona audace: “L’esistenza
umana è un’amicizia inesauribile”. Audace perché va nettamente
controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che
generano solitudine e tante forme di scarto.
È una situazione dalla quale è impossibile uscire con le proprie forze. Da
sempre l’umanità ne ha fatto esperienza: nessuno si può salvare da solo. Per
questo, in un momento preciso della storia, Dio ha preso l’iniziativa: «Ci manda
il suo Figlio, lo dona, lo consegna, lo condivide; affinché impariamo il cammino
della fraternità, il cammino del dono. È definitivamente un nuovo orizzonte, è
una nuova parola per tante situazioni di esclusione, di disgregazione, di
chiusura, di isolamento. È una Parola che rompe il silenzio della solitudine» (Omelia
ad Asunción, Paraguay, 12 luglio 2015).
Gesù stesso si presenta come amico: «Non vi chiamo più servi, ma vi ho
chiamato amici» (Gv 15,15). Lo Spirito di Cristo risorto ha rotto la
solitudine donando all’uomo la sua amicizia, come pura grazia. Lo ricordava Don
Giussani con parole che hanno suggerito il titolo del Meeting di
quest’anno: «Nell’avvenimento di questo dono, la solitudine umana è sciolta.
L’esperienza umana non è più quella di una impotenza desolante, ma quella di una
consapevolezza e di una energica capacità […]. La forza dell’uomo è un Altro, la
certezza dell’uomo è un Altro: l’esistenza è un dialogo profondo, la solitudine
è abolita alle radici stesse di ogni momento della vita. […] L’esistenza umana è
un’amicizia inesauribile» (Il cammino al vero è un’esperienza, Milano
2006, 108˗109).
Rivolgendosi ai giovani, il Santo Padre ha esaltato il valore della vera
amicizia, che allarga il cuore: «Gli amici fedeli […] sono un riflesso
dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole.
Avere amici ci insegna ad aprirci, a capire, a prenderci cura degli altri, a
uscire dalla nostra comodità e dall’isolamento, a condividere la vita» (Christus
vivit, 151). E possiamo accostargli quest’altra riflessione di Don
Giussani: «La vera natura dell’amicizia è vivere liberamente insieme per il
destino. Non può esserci amicizia tra di noi, non possiamo dirci amici, se non
amiamo il destino dell’altro sopra ogni cosa, al di là di qualsiasi tornaconto»
(Attraverso la compagnia dei credenti, Milano 2021, 184).
L’atteggiamento di apertura all’altro come fratello è uno dei tratti
distintivi del pontificato di Papa Francesco, della sua testimonianza e del suo
magistero: «L’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per
la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile
l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti»
(Enc. Fratelli
tutti, 94). Proprio l’amicizia sociale, che il Papa continua a
raccomandare come l’unica chance anche nelle situazioni più drammatiche –
perfino davanti alla guerra – «quando è genuina […] all’interno di una società è
condizione di possibilità di una vera apertura universale» (ibid.,
99).
La legge dell’amicizia è stata fissata da Gesù con queste parole: «Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Per questo il Santo Padre chiede ai cristiani e a tutti gli uomini e le donne di
buona volontà di non rimanere sordi davanti al grido che sale a Dio da questo
nostro mondo. Non bastano i discorsi, occorrono piuttosto «gesti concreti» e
«scelte condivise» che costruiscano una cultura di pace lì dove ciascuno di noi
si trova a vivere: «riconciliarci in famiglia, con gli amici o con i vicini,
pregare per chi ci ha ferito, riconoscere e aiutare chi è nel bisogno, portare
una parola di pace a scuola, in università o nella vita sociale, ungere di
prossimità qualcuno che si sente solo...» (Discorso
al Meeting mondiale sulla fraternità umana “Not alone”, 10 giugno 2023).
È una strada che tutti possono percorrere e la Chiesa non si stanca di
incoraggiare a percorrerla, praticando quasi con ostinazione questa suprema
virtù umana e cristiana.
Cari amici, non è forse questo il contributo che il Meeting per l’amicizia
fra i popoli ha cercato di dare nella sua storia ormai più che
quarantennale? Essere luogo di amicizia tra le persone e i popoli, aprendo
strade di incontro e di dialogo. In questa ora travagliata della storia, il Papa
vi incoraggia affinché non venga mai meno la disponibilità a un’“amicizia
inesauribile” – perché fondata in Cristo e sulla roccia di Pietro –, pronti a
cogliere il bene che chiunque può portare alla vita di tutti, perché «le altre
culture non sono nemici da cui bisogna difendersi, ma sono riflessi differenti
della ricchezza inesauribile della vita umana» (Enc. Fratelli
tutti, 147).
È la nostra esperienza umana, che condividiamo con ogni persona, a qualunque
tradizione culturale e religiosa appartenga, il terreno sul quale si può
radicare l’esperienza dell’amicizia che costruisce storia, come disse Papa
Benedetto XVI: «L’incontro delle culture è possibile perché l’uomo, nonostante
tutte le differenze della sua storia e delle sue creazioni comunitarie, è un
identico e unico essere. Quest’essere unico che è l’uomo, nella profondità della
sua esistenza, viene intercettato dalla verità stessa» (Fede, Verità,
Tolleranza. Il cristianesimo e le religioni del mondo, Siena 2003, 67).
Quante amicizie sono nate nei padiglioni della Fiera di Rimini durante i Meeting!
Come afferma il Santo Padre, «le vere amicizie […] succedono, e poi è come se si
coltivassero. Al punto di far entrare l’altra persona nella mia vita» (Intervista
all’emittente FM Milenium 106.7, settembre 2015). Ecco una bella definizione
di amicizia, da praticare sempre più: far entrare l’altra persona nella propria
vita.
Papa Francesco auspica che il Meeting per l’amicizia tra i popoli continui
a promuovere la cultura dell’incontro, aperto a tutti, nessuno escluso, perché
in chiunque c’è un riflesso del Padre che «dà a tutti la vita e il respiro e
ogni cosa» (At 17,25). Possa ognuno dei partecipanti imparare un po’ ad
accostare gli altri alla maniera di Gesù, che «sempre tende la mano, sempre
cerca di sollevare, di fare in modo che la gente guarisca, che sia felice, che
incontri Dio» (Catechesi,
7 agosto 2019). Così che crescano l’amicizia sociale e l’amicizia tra i popoli.
A Lei, Eccellenza, agli organizzatori, ai volontari e a quanti prenderanno
parte al Meeting Sua Santità chiede il ricordo nella preghiera e invia di
cuore la Benedizione Apostolica.
Unendo il mio personale augurio per la migliore riuscita dell’iniziativa,
profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio
dell’Eccellenza Vostra Reverendissima
dev.mo
Pietro Card. Parolin
Segretario di Stato |