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LETTERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
AL PROFESSOR ELIO TOAFF, RABBINO CAPO EMERITO DI ROMA,
IN OCCASIONE DEL SUO NOVANTESIMO GENETLIACO

 

Illustrissimo Professore
ELIO TOAFF
Rabbino Capo emerito di Roma

La ricorrenza del Suo novantesimo genetliaco mi offre la gradita occasione di porgerLe sentiti e cordiali auguri. Unito a Lei e alla Comunità Ebraica di Roma, benedico l'Eterno per il dono della lunga e feconda vita che Le ha concesso, durante la quale la bontà di Dio si è tante volte manifestata, e di cuore lodo l'Altissimo: "Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo" (Sal 139, 13-14).

Con animo grato a Dio, ringrazio Lei, chiarissimo Professore, per le buone relazioni che ha intessuto con la Santa Sede, particolarmente durante il Pontificato del mio compianto predecessore, il Papa Giovanni Paolo II. Ricordo con gioia l'abbraccio con il quale Ella lo ha accolto nella Sinagoga di Roma, il 13 aprile 1986.

L'attuale Suo genetliaco diventa così occasione per rinnovare l'impegno a continuare il dialogo tra noi, guardando con fiducia al futuro.

Con sentimenti di sincera stima, rinnovo gli auguri per questo giorno di festa unendomi alla Sua Comunità, ai Suoi amici e a tutti coloro che Le vogliono bene.

Dal Vaticano, 30 Aprile 2005

BENEDICTUS PP. XVI

 

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