LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE SATOWAKI
PER IL XXV DI EPISCOPATO
Al Venerabile Fratello Nostro
JOSEPH ASAJIRO di S.R.C. Cardinale SATOWAKI
Arcivescovo di Nagasaki
Poiché abbiamo saputo che tra pochi giorni compirai, venerabile fratello nostro, venticinque anni da quando hai ricevuto l’ordinazione episcopale, mentre pensiamo a questo felicissimo avvenimento, ci è gradito inviarti questa lettera gratulatoria, affinché per mezzo di essa ti sia confermata la nostra benevola stima e tu abbia per certo che già fin d’ora, anche se solo con il pensiero, noi partecipiamo a questa attesa celebrazione e letizia.
C’è davvero motivo, in questa occasione, di lodare, in stretta comunione, il benignissimo Dio per la così grande generosità, che ti ha riserbata in tanti anni. Egli infatti ti concesse, un giorno, di essere ordinato sacerdote in eterno, alla fine degli studi teologici, proprio qui nell’Urbe. Allora, tornato in patria culturalmente ben preparato, incominciasti a ricoprire parecchi incarichi nelle arcidiocesi di Nagasaki. Per un breve tempo svolgesti l’ufficio di amministratore apostolico dell’Isola di Formosa, quando lo stato delle cose era difficile; e ciò con molta lode. Dopo, con oculatezza, fosti insignito della dignità episcopale e, essendo stata la Chiesa di Kagoshima elevata nel 1955 al grado di diocesi, tu fosti il suo primo pastore, e in essa compisti il tuo lavoro pastorale per tredici anni; lavoro fecondo, come attestano chiaramente sia i fedeli di Cristo e i presbiteri, diventati il doppio di numero in quel tempo, sia le iniziative benefiche e sociali e scolastiche sorte e incrementate per opera tua. Infine, raccomandato dalle tue doti e dai tuoi meriti, nonché dal tuo particolare talento missionario, e dotato e distinto per pratica degli affari, essendo parso il più degno di tutti di reggere la illustre arcidiocesi di Nagasaki, fosti messo a capo di essa come padre e pastore verso la fine dell’anno 1968, e da allora con immutata sollecitudine lavori anche al presente per la salute di codesti fedeli affidati alle tue cure.
Sappiamo poi che, in conformità con l’ufficio di Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Giappone, sei anche la loro guida nel dirigere le faccende pastorali secondo il mandato degli apostoli, nell’ottemperare alle prescrizioni del Concilio Vaticano II e nella inconcussa fedeltà alla Sede Apostolica, nella quale offri un esempio eminente e degno di ogni lode. Ma, non essendo necessario ricordare qui le molte altre cose rimanenti, dalle quali sappiamo che è messa in evidenza la tua attività, noi ti esortiamo a continuare con coraggio, sicché, rendendoti utile il più possibile anche in seguito a codesta porzione del sacro gregge, tu corrisponda all’attesa della Chiesa.
Per il resto, mentre ti abbracciamo con la medesima carità, con la quale poco tempo fa ti abbiamo annoverato nel sacro Collegio dei Cardinali di S.R.C., non ci resta altro che confermare i nostri migliori auguri, uniti a ripetute congratulazioni, con la Benedizione Apostolica, che ti impartiamo affettuosamente e che vogliamo sia estesa anche ai tuoi parenti, venerabile fratello nostro, e a tutti coloro che prenderanno parte alla gioia di questo giubileo.
Dai Palazzi Vaticani, il 12 aprile, anno 1980, secondo del nostro pontificato.
GIOVANNI PAOLO II
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