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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA MARINA MILITARE ITALIANA
IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SANTA BARBARA

Martedì, 4 dicembre 1990

 

1. In occasione della festa di santa Barbara, vostra celeste Patrona, sono lieto di incontrarmi con voi, cari marinai d’Italia, in questa Basilica Vaticana, sorta sul sepolcro di san Pietro, ch’era pescatore e uomo di mare. Saluto tutte le autorità militari qui presenti. Saluto il capo di Stato Maggiore, ammiraglio Filippo Ruggiero e con lui tutti i componenti la Marina Militare: comandanti, ammiragli, ufficiali, sottufficiali, marinai di ogni ordine e grado, insieme con i “Solìni Blù” dei Marinai in congedo.

Saluto, in particolare, il vostro arcivescovo, mons. Giovanni Marra, ordinario militare per l’Italia, i cappellani militari, le suore degli Ospedali della Marina, le sorelle Volontarie della Croce Rossa Italiana, le rappresentanti dell’Associazione “Per l’assistenza spirituale delle forze armate” (PASFA), i catechisti, i membri dei Consigli pastorali locali e di zona costituitisi in questi anni nell’ambito dell’Ordinariato Militare.

2. Queste molteplici presenze indicano chiaramente che la Marina Militare è parte significativa d’una più vasta famiglia, la Chiesa di Dio che è tra i Militari d’Italia.

Con la costituzione apostolica “Spirituali Militum Curae” del 1986, il vostro Ordinariato ha, infatti, acquistato la configurazione giuridica di diocesi e, perciò, la fisionomia pastorale di una Chiesa particolare. Insieme con tutti i fratelli che dedicano l’intera vita o parte di essa al servizio della Patria, voi costituite una Chiesa diocesana nata per confortare con la grazia divina le vostre peculiari condizioni di vita.

Amate questa giovane Chiesa che è la vostra diocesi; fate rifluire in essa i doni spirituali che avete ricevuto nelle vostre parrocchie di origine; sviluppate il senso di appartenenza ecclesiale e di operosa corresponsabilità collaborando generosamente alle sue iniziative di formazione e di apostolato. Promuovendo una sempre più intensa comunione ecclesiale, voi realizzate la “nuova evangelizzazione” nel vostro ambiente di vita: il Vangelo ha, infatti, bisogno di concorde e coerente testimonianza per raggiungere - con rinnovata efficacia - i vostri compagni incerti o distratti e chiamarli a pienezza di vita umana e cristiana.

3. La Marina Militare assolve al compito di garantire la sicurezza e la difesa della comunità nazionale e del territorio, che è diritto e dovere di ogni Stato. Oltre all’attività quotidiana per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia ecologica, essa si è resa benemerita per i tempestivi interventi di soccorso, in occasione di calamità naturali. Ha pure reso preziosi servizi, in questi anni, alla pacifica convivenza internazionale con le operazioni di soccorso dei profughi e con le missioni di pace.

Le vostre navi sono ora presenti anche nel Golfo Persico. La comune trepidazione per gli uomini e le donne che vivono in quella regione si fa preghiera fervida al Signore, principe della pace, perché si allenti la tensione in tutto il Medio Oriente e si cerchi nel dialogo la soluzione delle controversie.

I compiti istituzionali della Marina comportano frequenti trasferimenti, impongono adattamenti talora faticosi. Ai vostri familiari - anch’essi significativamente presenti all’odierno incontro - desidero rivolgere il mio incoraggiamento e assicurare la mia preghiera per la soluzione dei loro problemi.

4. Rivolgo, in particolare, una parola ai giovani in servizio di leva nella Marina Militare. Carissimi, non considerate perduto o infruttuoso questo tempo. Non esistono periodi privi di senso, quando si sa valorizzare positivamente ogni circostanza per la crescita della propria formazione ed esperienza personale. Il tempo del servizio militare vi offre l’occasione preziosa per trovare o consolidare orientamenti ideali e morali per la vostra vita. Nel linguaggio marinaio si potrebbe dire che è tempo opportuno per “scegliere la rotta” di un’autentica crescita umana e cristiana.

Voi, giovani, sappiate che l’ambiente militare, dove ora vi trovate, è anche un luogo di testimonianza cristiana e di evangelizzazione. Operate in stretto rapporto col vostro cappellano militare e con la comunità cristiana che si forma intorno a lui. Vi invito a non trascurare queste possibilità di apostolato che il mondo militare vi offre.

Negli antichi documenti della tradizione cristiana, la Chiesa viene spesso presentata come la barca di Pietro che segue le coordinate del Vangelo di Gesù. State su questa barca e seguite con fiducia la rotta della Chiesa, senza lasciarvi incantare da suggestioni facili, ma, alla fine, deludenti. Partecipate attivamente alle iniziative pastorali che vengono proposte nei reparti e nei luoghi di formazione. Vi troverete il senso della vita e la gioia della fede. Vi sia di esempio la santa martire Barbara, vostra patrona, che ha saputo testimoniare la sua fede cristiana con il sacrificio della vita.

5. Carissimi marinai, per superare incertezze e pericoli nella navigazione della vostra vita, guardate a Maria, che i naviganti invocano come Stella del mare. Alla sua materna protezione e al patrocinio di santa Barbara raccomando tutti voi e i vostri cari. Vi accompagni sempre la mia apostolica benedizione.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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