Cari fratelli e sorelle musulmani,
Il mese di Ramadan è importante per voi, ma
anche per i vostri amici, vicini e credenti di altre
religioni, in particolare per i cristiani. Si rafforzano le amicizie
esistenti e se ne costruiscono altre, aprendo la strada a una
convivenza più pacifica, armoniosa e gioiosa. Questo corrisponde
infatti alla volontà divina per le nostre comunità, per tutti i
membri e le comunità dell’unica famiglia umana.
Siamo consapevoli, cari amici, che la
convivenza pacifica e amichevole si trova di fronte a molte sfide e
minacce: estremismo, radicalismo, polemiche, dispute e violenza a
sfondo religioso. Le minacce sono alimentate dalla cultura
dell’odio. Abbiamo bisogno, quindi, di trovare le modalità più
opportune per contrastare e vincere tale cultura, fortificando
invece l’amore e l’amicizia, in particolare tra musulmani e
cristiani, in virtù dei legami che ci uniscono. Per questa ragione
abbiamo ritenuto opportuno condividere con voi alcune riflessioni a
questo proposito, sperando di ricevere anche le vostre.
Tutto ha origine dal nostro atteggiamento gli uni verso gli altri, in
particolare quando ci sono tra noi delle differenze di religione, di etnia, di
cultura, di lingua o in materia politica.
Le differenze possono essere percepite come una minaccia, ma ognuno ha diritto
alla propria identità specifica con le sue diverse componenti, senza però
ignorare o dimenticare ciò che abbiamo in comune: “I vari popoli costituiscono
infatti una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto
abitare l'intero genere umano su tutta la faccia della terra hanno anche un solo
fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bontà e il disegno
di salvezza si estendono a tutti finché gli eletti saranno riuniti nella città
santa, che la gloria di Dio illuminerà e dove le genti cammineranno nella sua
luce (Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane,
Nostra Aetate, 28 ottobre 1965, n. 1).
Gli atteggiamenti e i comportamenti negativi nei confronti di chi è diverso da
noi sono purtroppo numerosi: sospetto, paura, rivalità, discriminazione,
esclusione, persecuzione, polemica, insulti e maldicenze, per citarne solo
alcuni.
Le piattaforme dei social media sono spazi comuni per tali comportamenti
dannosi, pervertendo il loro ruolo da mezzi di comunicazione e amicizia a
strumenti di inimicizia e lotta. A questo proposito, Papa Francesco ha detto:
“Proprio mentre difendono il proprio isolamento consumistico e comodo, le
persone scelgono di legarsi in maniera costante e ossessiva. Questo favorisce il
pullulare di forme insolite di aggressività, di insulti, maltrattamenti, offese,
sferzate verbali fino a demolire la figura dell’altro, con una sfrenatezza che
non potrebbe esistere nel contatto corpo a corpo perché finiremmo per
distruggerci tutti a vicenda. L’aggressività sociale trova nei dispositivi
mobili e nei computer uno spazio di diffusione senza uguali” (Fratelli Tutti,
3 ottobre 2020, n. 44).
Gli opposti dei suddetti comportamenti negativi sono il rispetto, la bontà, la
carità, l’amicizia, la cura reciproca per tutti, il perdono, la cooperazione per
il bene comune, l’aiuto a tutti coloro che si trovano in qualsiasi tipo di
necessità e la cura dell'ambiente, al fine di mantenere la nostra “casa comune”
un luogo sicuro e piacevole dove vivere insieme in pace e gioia.
Non possiamo prevenire e contrastare la cultura dell’odio e promuovere invece
una cultura dell’amore e dell’amicizia senza una sana educazione delle future
generazioni in tutti gli spazi in cui vengono formate: in famiglia, nella
scuola, nei luoghi di culto e sui social media.
Un mondo in cui regnano la giustizia,
la pace, la fraternità e la prosperità piace all’Onnipotente e dona
gioia, sollecitando, quindi, il nostro impegno sincero e condiviso.
Possiate godere, cari fratelli e
sorelle musulmani, delle abbondanti benedizioni dell’Onnipotente
durante il Ramadan e celebrare ‘Id al-Fitr nella gioia che
scaturisce dalla fedeltà e dall’amore per l’Onnipotente e per tutte
le persone con cui vivete o che incontrate.
Dal Vaticano, 3 marzo 2023
Miguel Ángel Cardinal Ayuso Guixot, MCCJ
Prefetto
Mgr Indunil Kodithuwakku Janakaratne Kankanamalage
Segretario